Le obbligazioni covered bond rappresentano da sempre il tipo di obbligazione privata più sicura dopo quelle statali. Il motivo si chiama doppia garanzia incorporata in uno strumento solitamente emesso da banche e istituzioni finanziarie e che ha come sottostanti degli attivi come per esempio crediti o mutui. Le prime obbligazioni bancarie garantite risalgono alla fine del 18° secolo quando la Prussia alla fine della guerra dei 7 anni decise di finanziare la sua ricostruzione emettendo dei titoli obbligazionari garantiti da appezzamenti di terra.
Lo strumento obbligazionario del covered bond ha poi la caratteristica storica non disprezzabile di non aver mai subito fallimenti nel corso degli ultimi decenni nonostante crisi molto acute come quelle del 2008 e dell’euro. La conferma arriva ad esempio dal gestore di uno dei fondi covered più importanti in Europa. In un’intervista Henrik Stile, gestore del fondo Nordea European Covered Bond, ha ribadito che in 200 anni di storia mai un covered bond ha dato default, nemmeno quelli greci durante la ristrutturazione del debito statale.
Il motivo è come detto legato al meccanismo della doppia protezione all'investitore.
Come funziona la doppia protezione
Da un lato il covered garantisce dei diritti sul patrimonio dell'emittente. In caso di default i creditori non sono costretti a ricorrere immediatamente ad una ristrutturazione perché scatta il secondo meccanismo di protezione. Infatti gli investitori hanno una corsia preferenziale rispetto ad altri creditori di accedere ad un pool di attività che coprono l'emissione. Ad esempio pacchetti di mutui erogati dallo stesso istituto di credito che sono stati cartolarizzati. In pratica è come se l’investitore viaggiasse con due motori. Se si spegne il primo, ovvero l’emittente non è in grado di pagare gli interessi, si accende quello di emergenza con gli interessi che vengono ripagati dagli attivi messi a garanzia.
A tutto questo si è aggiunto nel corso degli ultimi anni un miglioramento normativo in sede europea che concede un trattamento preferenziale ai covered bond. Un ulteriore livello di protezione è infatti generato dall'esenzione delle obbligazioni coperte dal meccanismo di salvataggio finanziario dell'UE sotto la direttiva sul recupero e la risoluzione delle banche (BRRD).
I covered bond rappresentan uno strumento inaccessibile ai piccoli investitori per i loro tagli minimi da 100mila euro. Questo rende particolarmente attraente l’utilizzo di fondi o, ancora meglio, di ETF a basso costo.
L'offerta sul mercato italiano
Sul mercato italiano sono quotati tre strumenti. Il più importante è indubbiamente quello emesso da iShares Euro Covered Bond. Le masse amministrate sfiorano il miliardo di euro e il costo è molto contenuto (0,2%). Gli altri due ETF sono emessi da Xtrackers con masse modeste anche se può risultare interessante, per il livello di rating massimo, l’Xtrackers Germany Covered Swap che investe in strumenti covered emessi da banche tedesche.
Tornando allo strumento di iShares che copre un paniere di titoli molto ampio (quasi mille), possiamo apprezzare fattori importanti come la redditività e la duration. Quest’ultima in linea con quella di altri ETF che investono in obbligazioni euro corporate ma con un livello di rendimento a scadenza inferiore di oltre 100 punti base. Ecco spiegato il meccanismo della maggiore garanzia che ritroviamo nello spread rispetto ai titoli di stato europei che offrono rendimenti inferiori a quelli dei covered di soli 30 punti base (alla data del 15 novembre 2022).
Vero che l’ETF di iShares è composto di emissioni finanziarie anche di banche fuori dalla zona euro, ma sono comunque bond emessi in euro che si adeguano a quella che è la curva dei rendimenti europea.
I covered bond sono quindi un’alternativa ai tradizionali titoli di stato. La storia insegna che in alcune situazioni possono anche essere considerati più sicuri delle obbligazioni governative grazie al meccanismo della doppia garanzia che sostanzialmente mette l’investitore al sicuro da eventi di default dell’emittente. Un fattore da non sottovalutare in mercato complessi e volatili come quelli che stiamo vedendo.