Ci sono temi che sembrano irrinunciabili nel momento del loro lancio sul mercato. I prezzi salgono, gli investitore si strappano di mano le azioni, poi all’improvviso quei temi diventano meno attraenti, passano di moda oppure anche peggio antieconomici. Eppure le motivazioni che stanno alla base di prospettive definite “secolari” non cambiano. Solo vengono dimenticate da investitori alla ricerca di nuove onde da cavalcare.
Quello che è successo all’ETF tematico di Global-X Lithium & Battery Tech che investe nelle società impegnate nelle produzione di batterie al litio e relativa tecnologia. Non mancano società operative nell’esplorazione e estrazione del litio.
Prima di andare ad analizzare l’andamento grafico dell’ETF, trovo interessante citare qualche recente studio relativo al settore delle batterie per inquadrare l’attualità del fenomeno. Citi ha previsto che il 75% del litio estratto delle miniere entro il 2025 verrà utilizzato nei veicoli elettrici. L’aspetto importante è la quantità di metallo utilizzato in un auto elettrica. A differenza dei pochi grammi dello smartphone, il litio contribuisce a 8-10 chilogrammi di materiale per auto. Se nel 2015 meno del 30% della domanda di litio arrivava da componenti per auto, entro il 2030 la copertura arriverà al 95%.
Secondo Rio Tinto c’è il rischio di una sofferenza dell’offerta se la domanda crescerà ai ritmi attuali, tuttavia un’analisi di McKinsey vede nei metodi di estrazione non convenzionali, nell’apertura di nuovi campi e nel riciclo sufficienti elementi per rimpolpare adeguatamente l’offerta fino al 2030.
Il momento è favorevole?
Ma torniamo all’ETF e al suo grafico. Come si vede la discesa da novembre 2021 in avanti è stata importante con un rimbalzo temporaneo da aprile a maggio prima della nuova discesa attualmente in corso.
Gli analisti tecnici definiscono questa figura un potenziale testa e spalla ribassista in caso di sfondamento della neckline. Ma se questo evento non arriverà, la finestra che sta offrendo il mercato agli investitori potrebbe essere effettivamente molto ghiotta per entrare a prezzi molto scontati.
Osservando il factsheet dell’ETF di Global-X notiamo subito una ripartizione geografica spaccata in due. Cina al 37% e Stati Uniti al 23%. Poi troviamo società coreane al 10%, Giappone e Australia al 9%.
L’altro aspetto interessante è quello legato alla diversificazione settoriale. Minerari al 55% di peso del portafoglio, seguiti da tecnologia e industriali al 15% ciascuno.
I nomi delle società presenti ai primi posti per peso sono per lo più sconosciuti agli investitori italiani. Albemable, Eve Energy e Quimica fanno un quarto di un portafoglio dove troviamo anche nomi più celebri come TDK e Samsung.
L’ETF è un classico strumento a beta maggiore di 1 e quindi spiccatamente volatile. Il beta rispetto allo S&P500 ad esempio è di 1,2 per una volatilità superiore al 30%.
Un altro di quegli ETF tematici caduti nel dimenticatoio questo Global-X Lithium & Battery Tech dopo essere entrato sul mercato con propositi ben diversi da quelli visti finora. Se la presunta figura di inversione non troverò concretezza il tema delle batterie al litio potrebbe essere riscoperto dagli investitori quando la nebbia della recessione comincerà a diradarsi. E se i prezzi riusciranno a scongiurare ulteriori sacrifici le prospettive si faranno interessanti.