Il mercato delle azioni legate al lusso ha messo in archivio un 2023 in recupero, quantificabile però nella metà della perdita accumulata l’anno precedente. I motivi sono diversi, soprattutto l’aumento dei tassi di interesse a livello globale e il rallentamento economico cinese da sempre porto di approdo di molte merci ad alto valore aggiunto del mondo della moda e del lusso in generale.
L’unico ETF quotato in Italia che investe nelle azioni del lusso è Amundi S&P Global Luxury, ETF a replica sintetica.
La correzione del 19% del 2022 non è stata recuperata da un 2023 comunque positivo con +11%. Le performance a 3 anni ci dicono che questo investimento è ancora in netto ritardo rispetto ad un azionario globale (+37% vs +16%), mentre a 5 anni le performance sono praticamente identiche (+87%). La volatilità annua risulta superiore (22% vs 18%) per l’universo del lusso. (I dati sono aggiornati al 8 gennaio 2024).
Investire sul lusso con gli ETF: i dettagli dell'Amundi S&P Global Luxury
Entrando nella scheda mensile dell’ETF scopriamo che c’è qualche difficoltà di gestione. La tracking difference, ovvero la differenza tra la performance del fondo e quella dell’indice benchmark, rimane abbondantemente superiore ai 50 punti base e questo nonostante un costo di appena 20 punti base per anno.
Detto di questo problema che indubbiamente mette in luce una replica sintetica non eccezionale, va considerato anche il settore. Sicuramente concentrato, ma non eccessivamente con quasi 80 titoli che compongono l’indice. Il 40% sono azioni americane, seguite naturalmente da titoli francesi per il 23% con Germania e Italia a ruota con l’8% di peso.
I primi 10 titoli in portafoglio rappresentano circa la metà dello stesso con Hermes, Richemont e LVMH a fare la parte del leone con oltre il 7% di peso a testa. Anche Tesla è presente in questo paniere di azioni con un peso del 4%.
L'analisi grafica
Interessante l’analisi grafica dell’ETF che nel 2020 ha vissuto una eccezionale spinta verso l’alto con le prime riaperture post pandemia. Il picco di fine 2011 ha però rappresentato il punto di partenza di una fase di correzione tuttora in corso e che di recente ha sollecitato l’importante media mobile a 200 settimane.
L’impressione che ho è quella di un settore che ancora non ha trovato la via della ripresa e che anche nei prossimi mesi potrebbe vivere una fase di stanca in attesa di comprendere se la ripresa cinese prenderà corpo e con quale intensità. Indubbiamente va riconosciuto come questo ETF tematico, a differenza di altri, sta tenendo bene il passo del più generico azionario mondiale.