Quando negli scorsi anni si parlava di innovazione tecnologica soprattutto nel campo dei trasporti, litio e idrogeno non mancavano mai nei dibattiti. Chi per la trazione, chi per la componentistica dell’elettrificazione, comunque due universi spesso tirati in ballo anche dal mondo finanziario.
E ovviamente la storia che attira molte attenzioni non sfugge agli appetiti del marketing, che non disdegna di offrire su un piatto d’argento agli investitori prodotti che altro non fanno che alimentare questi sogni. Sogni che per litio e idrogeno finora non si sono trasformati in realtà.
Il passivo dell’ultimo anno con Borse in netta ascesa e sui massimi storici è infatti pesantemente negativo per due ETF che investono su questi temi. Strumenti che però, a giudicare dalla raccolta raggiunta finora, non hanno mai scaldato fino in fondo i cuori degli investitori europei forse proprio per le performance deprimenti.
Ho scelto così due ETF che investono sui temi litio e idrogeno e ho preso atto che negli ultimi 12 mesi hanno perso oltre un quarto del loro valore. Global X Lithium & Battery Tech e VanEck Hydrogen Economy sono sul mercato europeo dal 2021 e insieme superano a malapena i 100 milioni di euro di masse amministrate. Come per tutti gli ETF che faticano a raggiungere limiti critici di Aum ovviamente il delisting è uno dei possibili rischi da tenere presente quando si decide di entrare, magari convinti dal forte sconto di prezzo.
Per quanto riguarda Global X, l'indice Solactive Global Lithium che viene replicato dall’ETF comprende le aziende più grandi attive nell'esplorazione ed estrazione del litio o nella produzione di batterie. Esposto in modo importante verso Cina e minerari (il 40% dell’intero portafoglio per la geografia, il 47% per il settore), nella sua versione americana lanciata nel 2010 l’ETF ci racconta che negli ultimi 14 anni ha raccolto oltre 1 miliardo e mezzo di asset con una performance complessiva del 75%. Non certamente caro quanto a prezzi degli asset sottostanti. Lato fondamentali, il rapporto prezzo utili di 15 e prezzo valore di libro di 2,5 presenta una volatilità annua consistente e superiore al 30%.
Passando a VanEck Hydrogen Economy, questo ETF replica l'indice MVIS Global Hydrogen Economy ESG che contiene al suo interno le più grandi e liquide aziende globali che operano nell'economia dell'idrogeno. Appena 24 nell’attuale ETF, che dal lancio non è mai riuscito ad emergere sopra il valore di partenza, risultando in calo di oltre il 30% in poco più di 3 anni. Esposizione geografica in questo caso preponderante verso USA (42%), seguita da Corea del Sud, Norvegia e Giappone. La composizione settoriale vede una vocazione industriale prevalente con circa il 70%. Anche in questo caso valutazioni non care (16 il P/E e 1,4 il P/BV).
Due settori quindi snobbati dagli investitori dopo aver vissuto una breve euforia al momento del lancio. Se gli investimenti in litio e idrogeno cambieranno veramente in meglio il futuro dei trasporti lo scopriremo nei prossimi anni. Certamente in Borsa litio e idrogeno non rappresentano oggi temi particolarmente cari e dal sentiment eccessivamente improntato all’ottimismo.