Dibattito sempre aperto quello che imperversa tra lo stile di investimento Cap weighted e quello Equal Weighted, senza però mai arrivare a una soluzione. Recentemente anche il celebre Professor Elroy Dimson della Cambridge Judge Business School ha dichiarato che la strategia di ribilanciare e mantenere un peso costante significa vendere i vincenti e comprare i perdenti. L’esempio portato da Dimson è quello delle cosiddette "Magnifiche sette" (le sette azioni che hanno praticamente realizzato tutta la performance dell’indice S&P500 nel 2023) che nell’universo Equal Weight si sarebbero trasformati nei “miserabili” sette.
Eppure, l’Equal Weight rimane un tema che affascina molti investitori timorosi delle eccessive concentrazioni degli indici attualmente più utilizzati che investono seguendo il criterio della capitalizzazione di mercato.
Il problema per l’investitore comune è che, anche ammettendo di scegliere la preferenza per EW, l’offerta risulta ancora estremamente contenuta. A discapito della diversificazione. Il database di justetf.com nella sezione “eguale ponderazione” include solo 14 ETF e la maggior parte sono concentrati sull’indice S&P500.
ETF: investire in prodotti Equal Weight
Sono infatti 9 gli ETF che replicano l’indice azionario più famoso del mondo, alcuni in versione eur hedged e altri in versione ESG. Un paio di ETF investono sugli indici europei, un solo globale e un paio di tematici.
La parte del leone la fa l’ETF Xtrackers S&P500 Equal Weight con oltre 5,5 miliardi di masse amministrate seguito dalla versione identica (anche di costi) di iShares con 1,2 miliardi di masse. L’unico ETF globale in versione pesi uguali è offerta da VanEck ma con limitazioni generate dai filtri di sostenibilità e una diversificazione limitata.
In realtà questa ricerca sul database ha mostrato solo la superficie di un mondo più vasto. Ad esempio gli ETF smart beta di iShares (Size, Momentum, Min Volatility,…) replicano indici Equal Weighted. Lo stesso si può dire per alcuni ETF che investono in small cap value di SPDR. Ogni ETF deve quindi sempre essere analizzato nel dettaglio per comprendere con quale metodologia l’indice replicato. A volte scoprendo che pur non essendo etichettato l’Equal Weighted è più diffuso di quello che si pensi.
Altro elemento che rende la pratica non sempre aderente alla teoria è il ribilanciamento che, per essere perfetto, dovrebbe risultare giornaliero; nella realtà per contenere i costi non sempre risulta però tale. Per rimanere infatti allineati alle revisioni dell’indice di riferimento (ad es. S&P500) i gestori adottano forme di ribilanciamento differenti. Ad esempio, S&P500 Xtrackers EW scrive nel KID “L’indice è rivisto e ribilanciato con cadenza trimestrale, per coincidere con le regolazioni dell’S&P 500 Index, e può inoltre essere ribilanciato con altre periodicità al fine di riflettere attività societarie quali fusioni e acquisizioni”.
È possibile che nei prossimi mesi le case di gestione, sensibilizzate dalle richieste degli investitori, decidano di lanciare prodotti passivi in versione Equal Weighted. Gli stessi mercati emergenti soffrono ad esempio di eccessiva concentrazione su paesi/società tanto per citare un esempio.
Sul reale vantaggio però di una strategia rispetto all’altra nel medio lungo periodo i dubbi rimarranno aperti lasciando in sospeso il giudizio.