La Banca centrale indonesiana (Bank Indonesia) ha mantenuto i tassi di interesse fermi al 5,75% nel recente meeting di politica monetaria. L’obiettivo, secondo l’Autorità monetaria, è di mantenere stabile il valore della rupia evitando di correre dietro alle altre banche centrali solo ed esclusivamente per difendere la valuta.
Stabilità e crescita sono fondamentali per Bank Indonesia, per attrarre capitali esteri e favorire la crescita economica. Il mercato si aspetta una fase di “distensione” nella politica dei tassi a partire dall’inizio del 2024 e questo spiega il buon momento degli investimenti azionari del mercato indonesiano, non lontani dai massimi storici.
Investire sull'Indonesia con gli ETF
Gli ETF che investono sull’Indonesia quotati in Italia sono tre e tutti con volumi amministrati inferiori ai 100 milioni di euro. Lyxor, Hsbc e Xtrackers i tre gestori che offrono uno strumento a replica passiva basato sull’indice Msci Indonesia. Il grafico commentato in questo articolo è riferito all’ETF di Xtrackers e mostra chiaramente l’ottimo andamento degli ultimi anni con il ritorno sopra i livelli pre Covid.
Un andamento positivo che negli ultimi 3 anni non solo ha fatto meglio dell’indice generico dei Paesi emergenti, del quale ovviamente fa parte seppur con una percentuale non rilevante, ma anche dell’indice azionario mondiale.
Le performance alla fine di settembre ci dicono che gli ETF che replicano l’andamento della borsa indonesiana a distanza di 3 anni ha ritornato oltre il 50% contro il 10% dell’indice generico dei mercati emergenti e 45% dell’azionario globale. Solo Hsbc offre un ETF a replica fisica mentre gli altri due sono a replica sintetica. Xtrackers è l’ETF più costoso (0,65% per anno), Lyxor è il più conveniente (0,45%).
Andando a scoprire la composizione dell’ETF di Xtrackers scopriamo che la concentrazione è molto importante soprattutto a livello settoriale.
I titoli presenti nell’ETF sono appena 22 ma quello che stupisce è la presenza di un peso dei finanziari superiore al 50%, esposizione netta che rende indubbiamente molto dipendente dal settore l’intero andamento dell’indice locale. Questo si ripercuote anche in una concentrazione molto importante su singole società quotate. Bank Central Asia pesa occupa un quarto del paniere dell’ETF, Bank Rakyat il 18%. Quello dell’estrema concentrazione di società e settore è un fattore da tenere in debita considerazione quando si decide di puntare su questa zona del mondo emergente come investimento azionario.
Per quello che riguarda la volatilità annua, l’indice Msci Indonesia negli ultimi tre anni ha mostrato oscillazioni (18%) non tanto distanti da un classico azionario emergente. Infine un ultimo sguardo ai fondamentali. Multipli leggermente superiori a quelli di un indice emergente classico (il rapporto prezzo utili è oggi di 16) ma con un interessante rapporto tra dividendo e prezzo che supera il 4,5%.
L’Indonesia rappresenta uno dei Paesi emergenti spesso considerato ai margini dell’universo dei paesi non sviluppati, ma negli ultimi tre anni ha sovraperformato sia l’azionario emergente che quello globale nel loro complesso. Va prestata molta attenzione ad alcuni limiti dello strumento (costi e concentrazione) degli ETF attualmente in commercio prima di procedere all’investimento. Investimento che comunque dovrebbe sempre rappresentare una percentuale molto modesta del capitale vista la rischiosità del sottostante che si rivelerebbe una scommessa non indifferente se presa con una quota di capitale importante.