Con una guerra tariffaria più aspra del previsto nel settore farmaceutico, il serio rischio che vedono gli analisti nel settore health care è quello di un blocco di molti progetti innovativi nel campo delle biotecnologie. Settore dove il finanziamento iniziale delle start up o comunque di progetti di ricerca innovativi è linfa vitale.
Il rischio è che le battaglie commerciali a suon di dazi volute da Trump distruggano anni di sviluppi e avanzamenti nella ricerca medica. Un rischio ben misurato dal mercato, che certamente non sta offrendo grandi soddisfazioni agli investitori in ETF attivi nel campo del biotech e della genomica.
Negativi da inizio anno e negativi a 3 anni, il bilancio dei due principali ETF attivi nel campo delle biotecnologie e della genomica è impietoso nel disegnare una traiettoria di performance non favorevole.
Il bilancio è ancora peggiore per la frontiera più avanzata della ricerca medica, quella genomica che si è affacciata nell’universo degli ETF tematici con grandi promesse ma che ad oggi non è capace nient’altro che offrire a distanza di 3 anni performance negative tra il 25% e il 50% a seconda degli ETF scelti.
Un dazio già pesante al quale rischiano di sommarsi altri dazi altrettanto negativi per questi business innovativi. Se i fondi per la ricerca verranno tagliati sia lato contributi pubblici che lato investimenti privati, il settore rischia di subire nuove fughe di capitali appesantendo un sentiment già negativo.
A oggi l’indice Nasdaq Biotech prezza a multipli non ancora a così buon mercato (22 il rapporto prezzo/utili), ma bisogna sempre considerare che queste sono azioni growth e che difficilmente vedono nella loro storia multipli a livello di azioni value.
L’indice MSCI All Country World Genomics Innovation negli ultimi 10 anni ha guadagnato appena l’1,2% contro il ben più proficuo +9,7% annuo dell’indice MSCI ACWI confermando la profonda delusione per un settore che avrebbe dovuto stravolgere la medicina.
Il grafico di un altro celebre ETF come Invesco US Nasdaq Biotech conferma il momento di difficoltà del settore.
Grafico Invesco US Nasdaq Biotech
Dall’elezione di Trump c’è stata solo una direzione, con l’esasperazione del ribasso arrivata ad aprile in occasione del Liberation Day. Da quel momento in avanti la speranza di arrivare a una quadra commerciale evitando una guerra aperta ha garantito un timido rimbalzo alle biotech. Ma nelle ultime sedute le vendite sono tornate ad affacciarsi.
A differenza dell’indice Nasdaq che ben conosciamo, i massimi sono molto lontani e la sensazione è che serva una nuova spinta verso il basso per disegnare un minimo definitivo sulle biotecnologie.