Uno dei settori difensivi per eccellenza è quello dei cosiddetti “consumer staples”, traducibile in italiano in settore dei beni di consumo. Il risveglio del comparto è notizia solo delle ultime settimane ma il gap rispetto ai valori di inizio anno è ancora nell’ordine degli oltre 6 punti percentuali se analizziamo l’azionario mondiale e la voragine degli ultimi 5 anni supera addirittura i 50 punti percentuali.
Il confronto tra l’azionario mondiale rappresentato dall’ETF Xtrackers MSCI World e Xtrackers Msci World Consumer Staples dal 2016 (data di partenza di quest’ultimo ETF) è impietosa con una performance total return del 61% contro il +161% dell’indice generalista trascinato ovviamente dalla tecnologia.
Ma osservando meglio cosa successe all’epoca della correzione Covid del 2020 scopriamo molto bene perché va considerato difensivo questo ETF. Il gap di performance dal 2016 in quel momento era di soli 9 punti percentuali, ma prima dello scoppio della pandemia era di oltre 30.
Ma si sa i temi difensivi non scaldano quasi mai i cuori fino a quando il mercato non decide che è arrivato il momento di ridimensionare le sue quotazioni portando gli investitori a riscoprire, spetto troppo tardi, il valore delle multinazionali che compongono questo indice.
Indice che secondo le metriche di MSCI, il provider, dal 2000 a oggi ha però sovraperformato il generalista World. Il 7% di rendimento annuo composto dei Consumer Staples si contrappone al 6,3% del World e al 6,1% del All Country World (compresi emergenti). Infatti, è l’ultima decade quella dove il settore ha deluso le attese. Un processo di mean reversion collegato, magari, a rendimenti attesi dell’indice generalista più bassi nei prossimi anni, potrebbe ridare lustro all’ETF di Xtrackers.
Quale è la composizione oggi di questo ETF?
Se dal punto di vista geografico non ci sono grandi differenze con il tradizionale Msci World se non per qualche paese specifico (vedi Giappone che è sottopesato), l’America che pesa per quasi i due terzi dell’indice seguita da Gran Bretagna (10%) e Svizzera (7%).
Ovviamente sono i singoli titoli che evidenziano le caratteristiche peculiari di questo ETF. Procter & Gamble al 9%, Costco al 7%, Nestlè, WalMart, Coca Cola, Pepsi, Philipp Morris sono solo alcuni dei marchi conosciuti da qualsiasi investitore che occupano la top ten. Società che ad oggi non vantano multipli tanto differenti da quelli di un indice generalista, ad esempio il rapporto prezzo utili è di 19 contro il 21 dell'MSCI World, ma sicuramente hanno numeri di dividendi e di flussi di cassa decisamente stabili e crescenti.
Un ETF da tenere presente per chi cerca un investimento difensivo in un momento in cui i mercati azionari rimangono a ridosso dei loro massimi storici con un’impronta decisamente growth.