La diatriba tra investimento "Cap Weight" ed "Equal Weight" è annosa. Senza mai riuscire ad arrivare ad una risposta definitiva gli amanti dell’uno puntano il dito contro i difetti dell’altro e viceversa.
Nei momenti di maggiore concentrazione degli indici sia di natura geografica, settoriale, ma anche di singoli nomi (come non dimenticare la narrativa delle sette sorelle americane nel corso del 2024) le critiche verso gli indici a capitalizzazione si alza feroce. Poca diversificazione e dipendenza da pochi attori rendono questo metodo di investimento poco efficiente.
Quando però sono certi comparti o stili specifici a tirare (vedi ad esempio tecnologia e growth in generale) ecco che la versione Equal Weight degli indici viene additata come incapace di catturare la crescita degli attori di maggiore successo a causa di ribilanciamenti costanti che democraticamente impediscono ai player rampanti di crescere fino a diventare leader.
ETF Equal Weight: un portafoglio globale
Dopo anni in cui non era possibile investire su scala globale in versione Equal, finalmente gli emittenti di ETF hanno cominciato a sfornare prodotti di questo tipo. E oggi si può costruire un portafoglio azionario globale Equal Weight anche con varianti interessanti.
Invesco a settembre ha collocato sul mercato europeo un ETF che replica l’indice Msci World Equal Weight con un costo molto competitivo di 0,2%.
Ma per chi vuole costruire un portafoglio che integra alle large cap anche le medie capitalizzazioni ecco che iShares dal 2014 offre un ETF che replica l’indice Msci World Mid-Cap Equal Weight al costo annuo di 0,3%.
Ma c’è anche una novità degli ultimi giorni che arriva da BNP Paribas. Il lancio di un ETF che replica l’indice MSCI World Equal Weight Select con esclusioni di aziende che non soddisfano quei requisiti ESG indicati nella politica di gestione dell’ETF. Le aziende selezionate vengono poi ordinate secondo uno screening per definire un portafoglio più concentrato su titoli a maggior grado di sostenibilità.
Equal Weight vs Cap Weight: performance e valutazioni
Ma quanto e se ha aggiunto valore l’indice azionario globale equal rispetto a quello Cap Weight negli ultimi anni?
I dati Msci ci dicono che gli ultimi 10 anni non hanno avuto storia. La maggiore presenza di titoli growth e la concentrazione su titoli ad altissima capitalizzazione ha permesso al Cap Weight di staccare di 3 punti percentuali il rendimento annuo composto dell’equal (9,9% vs 6,9%).
Un vantaggio che si misura però anche negli ultimi 30 anni con il Cap Weight globale cresciuto del 8,3% contro il 7,8% dell’equal.
Un punto a vantaggio della versione equal oggi è però legato alle valutazioni. Con un maggior peso di titoli value il multiplo prezzo utili è più contenuto, ma soprattutto è il multiplo prezzo valore contabile ad avere un valore decisamente più competitivo (1,9 vs 3,3) rispetto al Cap Weight. Chissà se basterà a stravolgere le statistiche di performance dei prossimi anni.
Adesso però non ci sono più scuse. Anche il piccolo investitore può costruire la sua strategia equal senza dover assemblare artigianalmente pezzi di geografia per arrivare alla soluzione. Anche se probabilmente la scelta migliore è mixare cap e equal per non avere rimpianti ed essere sicuri di catturare il buono che saprà ritornare il mercato nei prossimi anni.