Mese di marzo nero per il mondo della robotica. Il Financial Times ha segnalato come nel terzo mese dell’anno una massiccia uscita di capitali ha colpito l’Europa. Misurabile nell’8,5% degli asset totali, uno dei trend più gettonati degli ultimi anni sembra vivere una fase di riflessione. Un fenomeno che già abbiamo visto nel mondo Clean Energy. Mentre Wall Street celebra nuovi massimi sugli indici di Borsa principali, i tematici che tanto vanno di moda sono rimasti indietro.
Fase anche dovuta al massiccio ingresso di capitali che si era visto tra settembre 2020 e febbraio 2021, misurato dal provider Global-X in oltre 750 milioni di dollari sul solo mercato europeo degli ETF a tema robotica ed automazione.
Uno degli ETF più capitalizzati nel Vecchio Continente, l’iShares Automation & Robotics, ha visto una fuoriuscita di 404 milioni di dollari nel solo mese di marzo. Sono 153 i milioni che hanno abbandonato l’ETF L&G Robo Global Robotics and Automation.
ETF a tema robotica e automazione: i motivi dei deflussi di capitale
Diverse possono essere state le ragioni di questi deflussi. Intanto le performance del 2020 che avevano visto tutto ciò che era legato alla robotica e all’intelligenza artificiale piazzarsi ai primi posti. Altro motivo la rotazione settoriale che da qualche mese è in atto a Wall Street verso settori più value. L’aumento dei tassi di interesse danneggia le società growth a maggior indebitamento. E questo tema non vanta certamente multipli value come vedremo tra poco analizzando l’ETF di iShares.
Infine la concorrenza di altri temi che sono emersi di prepotenza nelle ultime settimane e che hanno drenato capitali. Pensiamo ad esempio al mondo infrastrutture ed al boost che ha ricevuto dopo la presentazione del maxi piano infrastrutturale di Joe Biden negli Stati Uniti.
Questo aspetto della concorrenza con altre tematiche risulta oltretutto ingigantito dal fatto che proprio la robotica, come del resto l’ambiente, sono stati i primi ad atterrare sui listini europei come strumenti settoriali. Pur essendo notevole la marea di denaro che si è mossa verso questo mondo in Europa (come si vede dal grafico fonte FT), la necessità anche degli emittenti di fondi ed ETF di finanziare nuovi prodotti ha spostato l’attenzione del marketing verso argomenti diversi che naturalmente hanno alimentato arbitraggi.
Tornando però diretti sull’ETF Robotics di iShares (ISIN IE00BYZK4552) le metriche dello strumento ci fanno capire come il portafoglio attuale non è certo a buon mercato. Il rapporto prezzo utili naviga sopra 40 e il rapporto prezzo valore di libro sopra a 5. La volatilità è prossima al 25% e, pur avendo il pregio di un numero di partecipazioni tutto sommato elevato per un tematico (125), i primi 10 titoli fanno quasi il 25% dell’intero portafoglio.
A completare le informazioni sull’ETF la replica, che è fisica a campione, ed il costo pari a 0,40% annuo. Impressionante dalla partenza (anno 2016) il rendimento annuo composto che viaggia ad oltre 21% con una tracking difference di tutto rispetto verso il benchmark (poco più di 20 punti base).
Quando un investimento arriva a guadagnare su base annua in modo sistematico oltre il 20% è evidente che una fase di mean reversion verso valori più sostenibili si rende necessaria. Probabilmente questo è il momento al quale va incontro uno dei temi più comprati negli anni scorsi come la robotica. Serve smaltire un po’ di eccessi per ripartire su basi equilibrate .
L’impressione che ho a dire il vero è che in questo momento il mercato è più alla ricerca perenne dell’onda perfetta che non all’efficienza del portafoglio di investimento. E questo per i tematici non è un punto a favore.