Quante volte ci siamo sforzati di capire, perdendo ore e ore davanti ad un foglio di excel, quale fosse la miglior asset allocation per i nostri investimenti? E quante volte questa cervellotica attività viene pubblicizzata da qualche gestore particolarmente attivo per far percepire la valenza delle sue scelte?
Quello che sto per farvi vedere in realtà ci dice che possiamo tranquillamente metterci tranquilli, sederci, prendere un caffè e lasciare che i mercati si muovano a loro piacimento dopo aver definito un’asset allocation di massima soprattutto in linea con il nostro profilo di rischio. E il risultato sarà probabilmente lo stesso.
Ho deciso di fare un esercizio molto semplice. Ho preso due strategie basiche utilizzate soprattutto dai seguaci del mondo Bogleheads e l’andamento dell’ETF Vanguard Growth che altro non è che l’equivalente del LifeStrategy 80 commercializzato in Italia.
Le due strategie di riferimento sono quelle note come Bogleheads Four Funds e Rick Ferri Core Four. In pratica due asset allocation basiche alla portata di tutti che tramite quattro ETF replicano un asset allocation 80% equity 20% bond seppur con qualche sfumatura.
Ad esempio la Bogleheads suddivide il 20% obbligazionario in inflation linked e total bond. La Rick Ferri punta tutto sul total bond. Quest’ultima ha 8 punti di REIT in portafoglio mentre la Bogleheads no pur pesando di più l’azionario internazionale.
Dall’altro lato c’è l’ETF LifeStrategy 80 che destina 5 punti del portafoglio anche a bond internazionali e non solo US, ma non ha REIT e vede l’equity internazionale al 32%.
Questi piccoli accorgimenti di asset allocation nell’arco di 5 anni hanno portato a risultati incredibilmente identici (dati al 15 agosto 2021).
Il Bogleheads ha ottenuto “ben” 23 punti base di rendimento annuo in più (12,93%) rispetto al LifeStrategy (12,70%) e 45 punti base in più rispetto al Rick Ferri (12,48%). Quel 12,93% di rendimento annuo composto è stato però realizzato dalla strategia Bogleheads con una volatilità leggermente più alta (11,87% vs 11,84%, parliamo di 3 punti base in più rispetto al LifeStrategy e 22 punti base rispetto al Rick Ferri). LifeStrategy che ha mostrato il peggior drawdown anche qui con percentuali risibili (-17,60% vs 17,15% del Rick Ferri Core Four). L’ETF però non deve nella pratica sopportare costi di ribilanciamento esterni allo strumento come succede a chi vuole seguire le due strategie in maniera indipendente.
Possiamo quindi concludere che l’ETF che Vanguard con successo sta già collocando in Italia rappresenta una buona soluzione per chi cerca di ottenere un’esposizione bilanciata con questo profilo di rischio certamente aggressivo. Una deviazione dal percorso può essere giustificata solo da scelte molto attive di portafoglio sia lato bond che lato equity, ovviamente con tutti i rischi di minore diversificazione del caso.