Tra gli ETF quotati in Italia ce ne sono alcuni che non sono sotto i riflettori a causa dell'emittente o per la strategia di investimento meno lineare e semplice rispetto a quella più tradizionale di replica di indici celebri come possono essere S&P 500 o MSCI World.
Quando lo Smart Beta, strategia che una volta avrebbe differenziato il fondo attivo da un fondo indice, arriva nel mondo degli ETF subito si levano alzate di scudi da parte dei puristi. Invesco offre quattro fondi Smart Beta che si ispirano alla metodologia RAFI: Research Affiliates Fundamental Index.
Strategia RAFI: cosa è e come funziona
Queste ultime due parole ci dicono qualcosa di più. Le metriche utilizzate nella selezione delle azioni appartenenti al RAFI Index sono prettamente fondamentali. Capitalizzazione, fatturato, cash flow, dividendi e book to value determinano i pesi delle società nell’indice.
Nella tradizionale metodologia di selezione basata sul peso della capitalizzazione di mercato si tende a dare sempre più peso alle società sopravvalutate e a darne sempre meno a quelle sottovalutate. Un processo che si autoalimenta con i nuovi flussi e che di fatto va a distorcere in parte quello che dovrebbe fare il bravo investitore.
Il metodo RAFI assegna il peso dei titoli basandosi sull’effettiva dimensione della società all’interno del sistema economico monitorando e categorizzandola sulla base dei fondamentali. I principi del ribilanciamento disciplinato e dell’investimento contrarian qui trionfano. Si vende alto per comprare basso le società con caratteristiche fondamentali attraenti.
La diversificazione rimane, il basso costo pure, ma il tentativo non sempre riuscito è quello di evitare il costante acquisto di un maggior numero di azioni sopravvalutate. Nell’idea di Research Affiliates questa strategia riduce di molto gli eventuali impatti di una bolla speculativa.
Un esempio che si trova sul sito di RAFI è quello legato alle società finanziarie e il relativo tracollo del 2008-2009. Il peso relativo del settore finanziario sull’indice S&P 500 era scivolato a marzo 2009 poco sopra il 10%, il FTSE RAFI 1000 ne conteneva oltre 5 punti percentuali in più.
ETF: investire in Italia con la strategia RAFI
La strategia RAFI viene replicata anche in Italia con quattro ETF che investono sul mercato azionario americano, europeo, emergente e globale. Utilizzando il prezioso motore di ricerca di justETF notiamo elementi positivi ed altri meno relativamente a questi strumenti.
Le dimensioni del fondo, eccezione fatta per quello che investe sulle azioni americane (RAFI US 1000) non sono incoraggianti con capitalizzazione ampiamente inferiore ai 100 milioni di euro. I costi risultano più alti mediamente di 20-25 punti base ma in linea con le strategie Smart Beta dei concorrenti. In termini di volatilità queste strategie risultano allineate agli indici tradizionali.
In termini di performance (dati all'11 marzo 2021) a 5 anni gli indici tradizionali sono vincenti con un distacco clamoroso a livello di Borsa americana. L'S&P 500 fa +95%, il RAFI US 1000 +75%. Ma anche qui, come per gli altri indici, crediamo che la risposta sta nel dato a 1 anno dove invece il RAFI risulta ovunque vincente.
Le perdite recenti che hanno colpito la tecnologia e i settori growth in generale ed il relativo ritorno verso il value favoriscono proprio le strategie RAFI che non a caso si candidano ad essere vincenti qualora questo abbozzo di inversione di tendenza nella forza relativa growth/value dovesse proseguire.