Sul mercato italiano siamo ancora agli albori, ma gli ETF dedicati ad una precisa generazione di investitori stanno prendendo piede negli Stati Uniti. Ultimo in ordine di tempo ad essere lanciato sul mercato il ZGEN. Quotato sul NASDAQ, questo prodotto è focalizzato sulla generazione Z, ossia quella fetta di popolazione mondiale generalmente figlia della generazione X (tra il 1965 e il 1980) di nati tra il 1995 e il 2010, i cosiddetti nativi digitali.
In mezzo a Z e X si posizionano i millennials, cresciuti quando la tecnologia si è fatta dirompente. A questi ultiumi sono già dedicati degli ETF quotati sul mercato italiano: Lyxor MSCI Millennials ESG è uno di questi e a breve approfondiremo le caratteristiche.
ETF: ecco come funziona lo strumento dedicato alla generazione Z
Guardando a ZGEN, il debutto di questo strumento sul solo listino americano dimostra l’appetito della finanza per una generazione che abbraccia anche gli adolescenti, grandi consumatori di prodotti digitali.
Un primo elemento caratterizzante di questo ETF, che costa lo 0,6% all’anno, è quello di selezionare 50 società esclusivamente quotate dal 1997 in avanti e in grado di beneficiare dei comportamenti di spesa della generazione Z.
Esiste anche un filtro ESG in grado di eliminare le aziende attive in settori non ritenuti in linea con i parametri ambientali, sociali e di governance. L’ETF può investire in società di qualsiasi dimensione e area geografica. Stesso discorso vale per IPO e SPAC con il solo vincolo di eliminare quelle compagnie che scambiano meno di 5 milioni di dollari al giorno sul mercato.
ETF: caratteristiche e funzionamento dedidato ai millennials
Per quello che riguarda l’ETF di Lyxor MSCI ACWI IMI Millennials ESG Filtered (ISIN LU2023678449), come dice la descrizione stessa l'indice replicato vuole rappresentare aziende il cui modello di business ha come target la generazione millennial.
Al costo di 0,84% annuo e con una capitalizzazione che sfiora i 100 milioni di dollari, il prodotto di Lyxor ha un peso rilevante nel settore informatico (32%) seguito da beni voluttuari (30%) e di prima necessità (16%). A livello di area geografica dominano gli Stati Uniti con il 60% di copertura, seguiti da Cina e Canada (5%).
Tra i titoli più pesato in portafoglio troviamo società del calibro di Nvidia, Adobe, Revolve Group, Crocs e Avis. L’ETF è stato lanciato nel 2020 e quindi non abbiamo molti dati storici in grado di fornirci informazioni circa la tracking difference.
Nulla toglie comunque che anche l’investimento generazionale sta acquistando una sua dignità andandosi ad affiancare ai sempre più numerosi investimenti tematici. Nuovi ETF arriveranno sicuramente nei prossimi mesi per diversificare ancora di più l’offerta prodotto delle case di gestione.