Tolta la star del momento della quale ho già parlato diversi mesi fa (Invesco Elwood Blockchain ormai oltre 1 miliardo di dollari di capitalizzazione), osservando le performance dei migliori ETF azionari dall’inizio del 2021 la lotta è ristretta tra settore energetico (merito del petrolio), finanziario (merito della curva dei rendimenti in fase di steepening ovvero irripidimento) e settore degli alti dividendi.
Tutti e tre gli ETF hanno sofferto tremendamente nei mesi della recessione e dei tassi sotto le scarpe ma ora stanno mostrando una buona reattività assecondando quella che sembra essere la preferenza del mercato per i settori più value.
iShares Us Select Dividend: un ETF storico che punta sul value
In questo articolo vorrei perciò indicare un ETF in grado di sintetizzare tutto questo e che da inizio anno sta viaggiando a oltre il 25% di guadagno. Possiamo definirlo uno strumento che offre all’investitore la possibilità di rimanere investito in quella fascia value di titoli ideale per sfruttare quello che potrebbe essere un trade destinato a durare diversi anni.
L’ETF è l’iShares Us Select Dividend (ISIN DE000A0D8Q49). Il fondo mira a replicare il più fedelmente possibile l'andamento di un indice composto da 100 titoli azionari con rendimenti da dividendo fra i più elevati, selezionati tra le società del mercato statunitense.
L’ETF ha oltre 300 milioni di dollari di capitalizzazione è a replica fisica e sulla base degli ultimi dati presenti sul factsheet il rendimento da distribuzione del dividendo è del 2,4%. Ideale quindi per chi cerca un flusso di entrate regolari da dividendo.
Uno dei fondi passivi più storici tra quelli quotati a Milano essendo datato 2005, in oltre 15 anni l'ETF ha ritornato all’investitore il 6,5% al netto dei costi (che sono 0,31% per anno).
ETF: ecco il mix dei settori hot inseriti nel fondo
Perché dicevo all’inizio che sintetizza i settori più hot del momento? Perché ad esempio il settore finanziario ha un peso all’interno del paniere di titoli del 30% seguito dalle utility al 18% e dal settore energetico al 10%. Diciamo quindi che quasi il 60% del portafoglio è investito in tre settori value, ad alto flusso di cassa, che potranno sfruttare da una parte il rialzo dei rendimenti sulla parte lunga della curva (i finanziari). Allo stesso tempo con questi titoli si potrà partecipare ai benefici dei grandi investimenti infrastrutturali previsti dal nuovo piano di investimento che Biden vuole varare in America nel corso dei prossimi mesi.
Investito naturalmente al 100% sul mercato americano, i primi 10 titoli che compongono l’ETF rappresentano il 22% del portafoglio e quindi possiamo dire che la diversificazione c’è tutta. Tra le società più pesate all’interno del portafoglio troviamo società finanziarie come Wells Fargo e Prudential, il gigante del settore petrolifero Exxon, oppure la multinazionale Altria. Chiudiamo con qualche metrica indicativa di rapporto prezzo utili (19) e prezzo valore contabile (2,1). Non siamo di fronte ad un paniere di titoli caro pur trattandosi di azioni americane.
In sintesi, ecco che chi cerca strumenti di investimento ad alto contenuto value potrà trovare in questo ETF con ottima anzianità di servizio un buon supporto.