Il crollo della lira turca sta destabilizzando anche i mercati azionari di un Paese dalle grandi potenzialità, ma le teorie economiche non propriamente ortodosse di Erdogan stanno affossando il potere d’acquisto dei cittadini turchi.
A scatenare l’ultimo drammatico sell off della valuta locale è stata proprio la posizione del Capo di Stato sulla politica monetaria, che dovrà essere ancora più espansiva di quella vista finora. Di recente la banca centrale ha tagliato i tassi al 16% scatenando l’ira dei mercati che hanno sostanzialmente perso ogni fiducia nelle istituzioni locali.
L’inflazione vicina al 20% rende sempre più arduo l’obiettivo di raffreddare il dato, elemento negativo per una Nazione importatrice di materie prime. Erdogan ha posto l’accento sull'export, che sta ottenendo tassi di crescita importanti dopo la svalutazione della lira.
La Borsa turca ha subito così la pressione delle vendite, con le quotazioni che si mantengono sui minimi da inizio 2020. Rispetto ai massimi del 2013 l’indice del Paese in valuta locale convertito in euro è in negativo del 75%. Il responsabile di questo disastro è l'effetto cambio, visto che l’indice XU100 di Istanbul in valuta locale viaggia sui massimi con un tasso annuo di crescita dal 2009 del 18%.
ETF: ecco i prodotti per investire sulla Turchia
Il prodotto di riferimento sul quale fare delle valutazioni è l’ETF iShares MSCI Turkey con ISIN IE00B1FZS574, strumento di lunga data per il listino milanese visto che è quotato dal 2006. L’alternativa meno costosa è l’ETF di Lyxor (0,45% le spese correnti contro 0,74% di iShares) che però capitalizza meno di 50 milioni di euro. Quest'ultimo si differenzia anche per la replica (sintetica) e per l’utilizzo dei proventi essendo ad accumulazione (iShares invece è a replica fisica ma a distribuzione). Il prodotto di iShares da mesi staziona sui minimi di sempre a 10 euro che tra l’altro coincide con i livelli del 2009.
Dal punto di vista settoriale l’ETF è ben diversificato: i finanziari coprono il 25% del totale seguiti dagli industriali (20%), beni di largo consumo (16%) e materials (12%). Un difetto evidente è l’assenza di diversificazione. Sono solo 11 le società nel paniere, un fattore che lega le sorti dell’investimento a poche posizioni.
Borsa Turchia: fondamentali interessanti dopo i cali
I fondamentali della Borsa turca dopo i recenti cali sono decisamente interessanti. Il rapporto tra prezzo e utili è inferiore a 10, mentre quello tra prezzo e valore di libro è di 1,4. Questa piazza finanziaria rappresenta una potenziale opportunità per investitori di lungo periodo.
Sopportando l’inevitabile volatilità soprattutto legata alla valuta locale, l’investimento in equity potrebbe rivelarsi paradossalmente più redditizio di quello obbligazionario già molto ricco dal punto di vista cedolare. L’instabilità proseguirà nel breve periodo fino a quando Erdogan non prenderà atto che di questo passo rischia il collasso dell’economia locale.