Sbarca anche in Italia l’investimento nel classico portafoglio americano 60/40 ma con la leva. Questo la novità portata sulle piattaforme europee da WisdomTree con l’ETF US Efficient Core già presente dal 2018 negli Stati Uniti.
Si arriva a questo prodotto passando dall’idea originaria di Cliff Asness cofondatore di AQR Capital che sostiene che gli investitori possono ottenere rendimenti competitivi e gestire il rischio in modo più efficace diversificando i loro portafogli con una combinazione di azioni e obbligazioni e sfruttando la leva finanziaria. Asness progetta il portafoglio "60/40 levered", che applica la leva a un portafoglio 60/40 in modo che la volatilità dello stesso corrisponda a quella delle azioni.
L’emittente definisce l’ETF come uno strumento che mira a replicare un'esposizione del 90% alle 500 maggiori azioni statunitensi a grande capitalizzazione (solo con caratteristiche ESG) e del 60% ai futures sui Treasury Bond statunitensi (5 contratti future equipesati su scadenze dai 2 ai 30 anni), al fine di migliorare i rendimenti corretti per il rischio di un portafoglio 60/40 tradizionale. A giudicare dai backtest che vedremo tra poco sembra così. A questo 90-60 si aggiunge un 10% di liquidità necessaria per regolare i margini sui contratti futures.
WisdomTree cerca di rimediare all’annoso problema dell’investire con un profilo bilanciato rinunciando a rendimenti ma con volatilità inferiore, rispetto all’ottenere rendimenti potenzialmente superiori con un 100% azionario ma al costo di oscillazioni degli stessi rendimenti più marcate. Quello che tenta di fare il gestore in questo caso è utilizzare la leva sul 60/40 per ottenere dei rendimenti simili al 100% azionario, ma con volatilità ridotta e un’indicatore di efficienza come lo Sharpe Ratio superiore al tradizionale bilanciato.
Il risultato dovrebbe essere, nelle intenzioni del gestore, ricreare un prodotto difensivo rispetto a un 100% azionario, ma più efficace degli smart beta a volatilità minima.
ETF interessante con un costo basso
L’esempio che viene riportato nel materiale informativo presente sul sito di WisdomTree è quello di un’allocazione del 10% di un portafoglio con questo ETF che si traduce in pratica in un’esposizione effettiva del 9% ad azioni e del 6% in obbligazioni.
Primo effetto collaterale da rilevare. In ambienti di correlazioni negative la cosa può avere senso, in ambienti come oggi di correlazioni positive bond/equity il rischio è quello di amplificare le perdite per effetto della leva.
Lo scopo di questa operazione sarebbe comunque quello di destinare il 6% di portafoglio normalmente dedicato ai bond ad altre asset class alternative.
I backtest presentati da WisdomTree evidenziano dal 1992 al 2023 come questa strategia 60/40 con leva ha ottenuto nel periodo uno Sharpe Ratio superiore al 60/40 tradizionale (0,60 vs 0,57) e rispetto al 100% azionario (0,42). Il rendimento annuo in questo arco temporale è stato superiore a quello di un 100% azionario (12,06% vs 10,21%) con una volatilità e un massimo drawdown inferiori. Nello stesso arco temporale il rendimento di un classico 60/40 è stato del 8,28% annuo.
Certamente interessante il TER proposto da WisdomTree dello 0,2% annuo anche se temo i costi saranno superiori per effetti dei vari oneri di rolling e negoziazione (comunque già dichiarati in 0,05%). L’ETF è già quotato a Milano con il codice isin IE000KF370H3 e a livello di allocazione, tolti i cinque contratti futures sui bond, abbiamo una replica quasi integrale dello S&P500 con Apple al 8%, Microsoft al 7% e Alphabet al 5% nei primi tre posti.
Indubbiamente un ETF interessante con un costo basso e una strategia passiva che mira ad ottenere attraverso lo strumento della leva un miglior rapporto tra rendimento e rischio rispetto ad un mercato azionario e bilanciato tradizionale. Naturalmente la struttura può andare in crisi quando saltano le tradizionali correlazioni inverse bond – equity.