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La FED non sembra aver espresso grande ottimismo sulla dinamica della ripresa economica
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Una politica ultraespansiva ancora per tanto tempo zavorra il Dollaro e potrebbe intaccare un trend bearish storico
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Fondamentali e decisioni politiche sembrano incidere sul rapporto di forza tra Europa e USA
Tutto dipende dal virus. Non è incoraggiante l’ultimo comunicato della FED e che precede il rovente mese di agosto. Politica monetaria invariata con estensione fino al 31 dicembre di tutti i programmi di prestiti introdotti per aiutare l'economia americana. La flessione record del Pil era prevista ma Powell si è mostrato positivo sulla reazione di breve periodo di occupazione ed attività economica.
Dopo una digressione socio economica che correttamente ha inquadrato come ancora una volta questa crisi sta falciando il ventre più molle della società aumentando le diseguaglianze, Powell ha ammesso che lo shock attuale è disinflazionistico e questo non presenta controindicazioni per una politica monetaria espansiva.
La ripresa però non sarà tale fino a quando la pandemia non sarà sotto controllo visto che la fiducia dei consumatori continuerà a subire le pressioni tipiche che può generare una situazione fatta di distanziamento fisico e mascherine. Tassi quindi invariati ancora per tanto tempo e naturalmente il dollaro su questa news ha perso ancora terreno toccando 1.18 contro Euro.
Se l’indice S&P 500 diventa quindi meno interessante per gli investitori esteri per un mix di valutazioni particolarmente elevate e prospettive di perdita in conto valutario, osservare il rapporto di forza relativa tra la Borsa europea Eurostoxx 50 e S& P500 può essere un buon punto di partenza per capire a che punto è arrivata la divergenza tra i due mercati.
Nel 2000 il prezzo dell’Eurostoxx 50 era di 3 volte superiore a quello della borsa americana mentre ora siamo allineati ad un quasi perfetto rapporto 1 a 1.
Mean reversion in arrivo? Chi lo sa ma l’Europa non appare in questo momento uno dei posti peggiori dove investire soprattutto in prospettiva 2021 quando i denari del Recovery Fund affluiranno copiosi nel Vecchio Continente.
Ed allora perchè non sacrificare qualche punto di America in portafoglio a favore di Europa? Minor rischio valutario (ed in questo momento appare consigliato), valutazioni più generose. iShares Eurostoxx 50 Core offre per soli 0.1% di commissioni la possibilità di investire in un indice che prezza con un P/E di poco superiore a 16 ed un Price / Book Value di 1.5. La borsa americana replicata dall’ETF sempre di iShares offre un indice con valutazioni decisamente più alte riflessi un un P/E di 21 e P/B superiore a 3. A questo si aggiunge naturalmente un rischio valutario.
L’inversione della tendenza di lungo periodo di EurUsd è in corso. Seguirà quella del rapporto di forza relativa Europa/America a livello azionario?