I mercati emergenti mantengono un atteggiamento prudente dopo gli annunci di nuovi dazi da parte del presidente USA, Donald Trump, ad aprile. Tra i Paesi più colpiti inizialmente figurano Sud Africa e Brasile, penalizzati da una decisa svalutazione delle rispettive valute, che ha amplificato le perdite sui mercati azionari locali. Tuttavia, entrambi i Paesi hanno successivamente registrato un rimbalzo significativo, che ha riportato i principali indici su nuovi massimi storici.
Brasile e Sud Africa in focus tra i mercati emergenti
Un’analisi di due dei principali ETF sul mercato — iShares MSCI Brazil e iShares MSCI South Africa — evidenzia una sovraperformance rispetto al comparto emergente nel suo complesso. Negli ultimi sei mesi, mentre l’ETF che replica l’indice generale degli emergenti è rimasto pressoché invariato, gli strumenti focalizzati su Brasile e Sud Africa hanno evidenziato rialzi rispettivamente nell’ordine del +5% e +10%.
Osservando i due principali indici nazionali — il JSE per il Sud Africa e il Bovespa per il Brasile — emergono dinamiche tecniche di particolare interesse.
Per il Sud Africa, l’indice (espresso in valuta locale) ha recentemente testato la media mobile a 200 settimane, un supporto dinamico che in passato (2020, 2021 e 2023) ha fornito un punto di ripartenza per il mercato. Anche questa volta la reazione è stata positiva, con un recupero rapido che ha condotto l’indice su nuovi massimi storici nel giro di poche settimane.
La situazione del Bovespa brasiliano appare più articolata. Dopo una fase laterale che potrebbe essere interpretata come distribuzione, l’indice ha evitato una rottura dei minimi di giugno 2024 e gennaio 2025, che avrebbe potuto innescare una discesa verso la media mobile di lungo periodo.
Al contrario, il mercato ha reagito con un movimento al rialzo, toccando nuovi massimi, anche se nelle ultime sedute si è osservato un parziale ritracciamento.
Valutazioni fondamentali: multipli contenuti
Dal punto di vista delle valutazioni fondamentali, sia la Borsa brasiliana sia quella sudafricana si caratterizzano per multipli decisamente contenuti, che segnalano una prudenza già incorporata nei prezzi. In Brasile, il rapporto prezzo/utili si attesta intorno a 9, mentre il prezzo/valore contabile è pari a 1,4, numeri che indicano un mercato ancora distante da valutazioni eccessive.
Anche il Sud Africa, pur con valori leggermente superiori, presenta comunque una situazione interessante, con un P/E di 13 e un P/BV di 1,8. In entrambi i casi, si tratta di livelli che, nel contesto storico dei rispettivi mercati, risultano moderati e potenzialmente attrattivi, soprattutto nel caso in cui le condizioni macroeconomiche dovessero evolvere positivamente, aprendo margini per una rivalutazione degli indici.
Valute sotto osservazione: real e rand in fase di recupero
Le dinamiche valutarie rappresentano una componente fondamentale per gli investitori in valuta forte. Il rand sudafricano, dopo aver segnato nuovi minimi contro l’euro, ha beneficiato di una forte riduzione della volatilità sui mercati, contribuendo a un apprezzamento significativo.
Il real brasiliano, dal canto suo, ha mostrato segnali di recupero in risposta all’inasprimento della politica monetaria locale, mirata a contrastare la fuga di capitali e contenere le pressioni inflazionistiche, pur non avendo ancora recuperato in modo deciso.