Il dibattito attorno all’eccessiva concentrazione degli indici Cap Weighted in alcune mega cap / settori imperversa da mesi ed ecco che dall’industria del risparmio gestito arriva una prima risposta alla quale credo ne seguiranno altri nei prossimi mesi.
Invesco ha infatti deciso di lanciare il primo ETF azionario globale in versione Equal Weight Ucits (Invesco MSCI World Equal Weight UCITS ETF) che verrà quotato a Londra con spese correnti di 0,2% annue.
A differenza di un indice Cap Weight dove ogni società pesa percentualmente sul paniere completo in base alla propria capitalizzazione di mercato, un indice Equal Weight democraticamente conferisce ad ogni azienda lo stesso peso percentuale evitando i fenomeni di concentrazione su poche aziende/settori.
Basti pensare che le prime 10 società dell’indice mondiale pesano oggi per il 25% del totale in un indice cap weight, la più alta concentrazione in più di quattro decadi di storia dell’indice. L’ETF lanciato da Invesco replicherà fisicamente l’indice MSCI World Equal Weight index con oltre 1400 società appartenenti a 26 paesi sviluppati. Se il numero delle società è identico per i due indici, le differenze sono notevoli a livello settoriale e geografico.
Invesco MSCI World Equal Weight: le caratteristiche di questo nuovo ETF
Cominciamo proprio dalla geografia. Il nuovo ETF avrà un peso di Stati Uniti del 42% contro il 70% attuale dei tradizionali indici mondiali. Guadagnano importanza il Giappone, che sale al 14%, ma anche il Canada che sale al 6%. UK al 5% e Australia al 5% arricchiscono le prime geografie considerando che il 26% è spalmato su altro.
Anche a livello di stile il fattore value, low volatility ma soprattutto low size, si affermano. Andando sui settori, gli industriali pesano per 18%, i finanziari per il 17% e il tech scende al 11% contro il 25% dell’attuale indice.
Sempre dal sito istituzionale di Msci scopriamo la differenza di performance tra i due indici. Negli ultimi 20 anni investire in versione Equal Weight ha offerto un rendimento annuo inferiore di circa 60 punti base rispetto al Cap Weight (7,87% vs 8,48%). Divario che si amplia a 10 anni con il 6,97 del EW che si confronta con il +10,1% del CW.
Volatilità simile, ma sui fondamentali si nota un rapporto di dividend yield superiore per la versione EW (dovuta indubbiamente al minore peso di tech), un rapporto prezzo utili più contenuto (19 in versione corrente e 15 in forward) e un rapporto prezzo valore di libro nettamente più basso (2 contro il 3,4).
Una novità dunque molto interessante che arriva da Invesco, con l’augurio che dalla Borsa di Londra presto si passi anche a quelle di area Euro come quella tedesca e italiana.
Indubbiamente un bel tassello questo ETF per chi vorrà investire in pochi strumenti globali con una esposiziome meno “pesante” su Stati Uniti e tecnologia, ma più orientata alla diversificazione geografica e settoriale.