Come per il mercato azionario, anche sull'obbligazionario i movimenti dei tassi di interesse innescati dalle decisioni delle Bcentrali, ma anche il fluttuare delle valute, hanno creato delle differenze importanti nelle performance degli investimenti obbligazionari in titoli di stato. Sul mercato europeo sono quotati diversi ETF che sintetizzano un investimento generico su bond governativi mondiali specializzati per area geografica.
Troviamo ad esempio ETF che investono su un paniere di obbligazioni della Zona euro, inglesi, americane, ma anche cinesi e indiane.
Il punto di partenza è necessariamente un ETF che raggruppa genericamente l’investimento in obbligazioni governative mondiali. Per comodità e maggiore diffusione prenderemo come parametro di riferimento l’ETF iShares Global Government Bond che dall’inizio dell’anno ha raccolto (naturalmente in euro) una performance di circa il 4%. L’ETF è aperto al rischio di cambio.
ETF Obbligazionari: chi ha fatto meglio e peggio a livello geografico
Attorno a quello che possiamo definire il rendimento del “mercato” cercheremo di capire chi ha fatto meglio e chi no a livello geografico.
Il primo dato che balza agli occhi è il sorprendente andamento dei bond emergenti indiani e cinesi. Un paniere diversificato di obbligazioni in valuta locale ha reso rispettivamente il 12% e il 10% facendo meglio dei titoli di stato americani che stanno per chiudere l’anno grazie soprattutto alla forza del dollaro a +7%, una performance che permette ai Treasury di riportare il bilancio a 5 anni sopra la linea dello zero. Ovviamente un rendimento reale negativo se rapportato all’inflazione del periodo.
Mentre i bond dell’Eurozona e quelli inglesi hanno realizzato praticamente la stessa performance di un investimento globale, il segno meno ha colpito pesantemente i bond giapponesi (-6%) a causa della debolezza dello yen, ma anche della ripresa dei tassi di interesse. Praticamente invariata la performance dei bond australiani.
Considerando che con il 2024 si chiude il triennio 2022-2024 è anche interessante capire cosa è successo in uno dei periodi più neri dell’obbligazionario.
A distanza di 3 anni profondo rosso per le obbligazioni inglesi ancora sotto di oltre il 20%, ma anche peggio è andata per i bond giapponesi in perdita del 30%. Treasury americani flat mentre si è rivelato proficuo l’investimento in obbligazioni indiane e cinesi che si confermano positive nel triennio grazie ai guadagni 2024.
In conclusione, possiamo quindi dire che il mercato obbligazionario non ha certo brillato come l’azionario nel 2024 ma ha fornito rendimenti in linea con le prospettive offerte dai flussi cedolari di inizio anno per i titoli inglesi, americani ed europei. Molto bene le due aree emergenti indiana e cinese, ancora male i bond giapponesi lontanissimi dai livelli di inizio 2022.