Il lancio recente da parte di Xtrackers di un ETF che investe in azionario globale Small Cap è l’occasione giusta per fare il punto su un comparto che da sempre rappresenta un tassello importante di qualsiasi asset allocation diversificata, ma che negli ultimi anni non ha offerto contributi così eccezionali se paragonato all’universo large cap.
La società tedesca posiziona questo ETF al primo posto per convenienza quanto a costi di gestione (0,25%) davanti ai diretti concorrenti iShares e SPDR che replicano il medesimo indice sottostante Msci da anni.
Xtrackers ha lanciato nel contempo altri due ETF, questa volta in versione ESG, sempre su Small Cap globali ed europee approfittando dell’evento per razionalizzare la propria gamma.
Ma come si stanno muovendo le Small Cap globali?
Negli ultimi 5 anni l’ETF più datato quanto ad anno di quotazione, ovvero lo SPDR Msci World Small Cap, ha guadagnato il 60%, in ritardo di oltre 30 punti rispetto all’ETF di iShares che investe nell’indice Msci World.
Anche a 3 e 1 anno le large cap hanno battuto con la stessa volatilità le Small Cap confermando le difficoltà degli ultimi anni nel riportare all’investitore quel premio per il rischio che tutti gli studi accademici del passato hanno sempre promesso.
Il motivo è facilmente ritrovabile nella capacità di generare utili. Secondo JP Morgan, il 46% delle Small Cap americane non produce profitti contro appena il 7% delle large cap. Tutto questo a fronte di valutazioni relative tra prezzo e utili non dissimili.
Se facciamo partire il contatore delle performance dalla fine del 2013, data di lancio dell’ETF Small Cap, la differenza a favore delle large cap è impressionante e sale addirittura a 100 punti percentuali.
Solo allungando l’orizzonte temporale agli ultimi 25 anni riscopriamo un premio per il rischio di oltre 1 punto e mezzo che avrebbe garantito un indice Small Cap rispetto ad uno globale large cap. Se sarà ritorno verso la media i prossimi anni dovrebbero quindi offrire maggiori soddisfazioni agli investitori in Small Cap.
Importante comunque certificare l’aumento dei prodotti dedicati al tema sul mercato, un fenomeno che come spesso accade per gli ETF si porta dietro una guerra sui prezzi a tutto beneficio di risparmiatori che su questa particolare asset class finora hanno pagato commissioni più che triple rispetto agli ETF degli indici più importanti.
Se il prossimo lustro che ci porterà al 2030 sarà quello delle Small Cap gli attrezzi del mestiere per sfruttare questa eventuale finestra di mean reversion sono disponibili e a buon mercato.