Ormai ci siamo abituati a un’offerta esagerata di ETF sul mercato. Dagli indici più celebri ai temi più di nicchia, è difficile trovare delle fasce di mercato “scoperte” per quanto riguarda la canonica replica passiva.
Ma quando gli ETF si contavano sulle dita di una mano o poco più, quei prodotti sembravano alieni ai quali dare fiducia con diverse riserve.
Ma i primi ETF quotati in Europa per ciascuna delle asset class principali, azionario, obbligazionario e commodity, come si sono comportati a decine di anni di distanza?
L'EuroStoxx 50 ha surclassato lo Stoxx Europe 50
Grazie ai dati fonte Justetf.com sono andato a rispolverare le performance di quei primi pionieri. Cominciamo dal mercato obbligazionario.
Secondo il motore di ricerca di Justetf, iShares eb.rexx Government Germany che replica i 25 più grandi e più liquidi titoli di stato tedeschi denominati in euro con scadenza compresa tra 1,5 - 10,5 anni è il primo ETF obbligazionario quotato sul mercato europeo. Lanciato a febbraio 2003, questo ETF ha un costo dello 0,16% annuo, la replica è fisica e i dividendi vengono distribuiti annualmente.
Dal lancio, la performance complessiva è stata del 55% che diventa 7% al netto dei dividendi. Il rendimento annuo composto 2003-2025 è stato del 2%. Nello stesso arco temporale l’inflazione europea è stata pari al 2,2% e questo ci porta a concludere che al lordo delle tasse il primo ETF obbligazionario quotato in Europa ha per,so potere d’acquisto.
Andando all’asset class azionaria, il podio è diviso in due visto che nell’anno 2000 furono due gli ETF lanciati nello stesso mese, entrambi replicanti di indici europei. iShares Core Euro Stoxx 50 e iShares Stoxx Europe 50 si differenziano per la geografia. Solo società dell’Eurozona nel primo ETF, anche Paesi ex Euro come il Regno Unito nel secondo.
Dal lancio l’indice EuroStoxx 50 decisamente più gettonato vista la capitalizzazione raggiunta, ha surclassato l’indice Stoxx Europe 50 di oltre 30 punti percentuali (+130% vs 87%). Su base annua il rendimento diventa +3,3% annuo composto per il primo contro il +2,7% per il secondo. Al netto delle tasse sui guadagni, il margine di guadagno sopra l’inflazione è risicatissimo. I danni dello scoppio della bolla speculativa del 2000 e le difficoltà dell’azionario europeo a causa della crisi dell’euro nel decennio scorso, tra le cause di questa deludente performance.
Chiudiamo con le materie prime. Se le consideriamo nel loro aggregato, il primo ETF sulle commodity è quello di WisdomTree Broad Commodities lanciato nel 2006. Ma se selezioniamo per singola materia prima allora la palma del pioniere spetta al Gold Bullion Securities che nel 2004 ha portate la replica passiva del prezzo dell’oro sul mercato.
Dal lancio WisdomTree Broad Commodities ha perso il 16%. Se arretriamo di un paio di anni scopriamo uno spettacolare oro con una crescita dal 2004 del 775%, che su base annua si trasforma in 10,6% composto. Inflazione ampiamente battuta con gli interessi.
Questa la storia dei primi ETF della storia che ancora oggi portano agli investitori testimonianza reale di un passato da pionieri e un presente di strumenti finanziari ancora presenti in moltissimi portafogli di investitori di oggi.