Sono ancora interessanti le società attive nel settore dei semiconduttori quotate in Borsa? La pubblicazione della trimestrale di Nvidia di febbraio aveva riportato al centro dell’attenzione un settore che dopo il pesante drawdown nell’estate 2024 è stato incapace di recuperare i massimi storici.
Una specie di bacio della morte con le politiche dei dazi di Trump che hanno devastato il settore fin dal suo insediamento. Non è un caso infatti che quei massimi sono arrivati a fine gennaio.
La situazione geopolitica, ma soprattutto l’incognita dazi, continua a rappresentare un fattore di incertezza con il fenomeno cinese DeepSeek che ha sparigliato le carte dando un rinnovato e inaspettato vigore a tutto il settore tech cinese.
Il recente pesante calo di Nvidia testimonia la pressione che c'è attorno ad un settore che ha fatto sognare molti investitori che considerano i semiconduttori il petrolio del futuro.
ETF VanEck Semiconductor: attenzione alla volatilità
L’ETF VanEck Semiconductor è in calo del 25% da inizio anno, stessa performance a 1 anno. Dopo il rally spettacolare degli ultimi 3 anni con un guadagno comunque che si è assottigliato a 37%, per il pacchetto di azioni che compongono l’ETF ancora non sembra essere arrivato il momento del consolidamento.
Società come Broadcom, TSW, Asml, Nvidia, Lam, Applied Materials e Amd stanno vivendo una fase complicata e volatile con lo scoppio della bolla legata al fenomeno intelligenza artificiale che aveva spinto le quotazioni in un territorio di sopravalutazione. Ora in parte ripianato.
Ad oggi il rapporto prezzo utili del settore supera quota 30 con il rapporto prezzo valore di libro a 5. Valutazioni che indubbiamente scommettono sulla capacità di queste società nel riuscire a far crescere ancora i profitti a ritmi pari o superiori a quelli visti finora.
Questo non esenterà il tema semiconduttori dal risultare ancora molto volatile in Borsa. Basti pensare che la volatilità dell’ETF nell’ultimo anno è risultata superiore al 40%.
ETF VanEck Semiconductor: scarsa diversificazione, rendimento maggiore
Osservando il grafico dell’ETF di VanEck è evidente il violento break ribassista che adesso trova nei massimi del 2021 e del 2023 della zona di supporto che potrebbero favorire una reazione.

Negli ultimi 3 anni il passo dell’ETF di VanEck è stato molto spedito rispetto al classico azionario globale, cresciuto di poco meno del 17%. Soprattutto superiore al concorrente diretto operativo nello stesso settore, ovvero l’ETF iShares Msci Global Semiconductors che ha guadagnato il 20% in meno.
La maggior diversificazione evidentemente non ha pagato nell’ultimo triennio. Se Vaneck conta appeno 25 componenti con i primi 10 che pesano per ben il 75% (percentuale anche di peso geografico americano), l’ETF di iShares conta oltre 250 aziende in portafoglio con le prime 10 che pesano per circa il 55% e gli Stati Uniti che rappresentano meno del 60%.
Una differenza che però ha significato quasi 5 punti percentuali di rendimento all’anno persi per strada negli ultimi 3 anni da parte di iShares.
Vedremo (se e quando ci sarà la ripartenza) se il settore dei semiconduttori vivrà una fase di crescita più corale rispetto a quella vista recentemente, oppure se sarà ancora focalizzato su pochi attori protagonisti come è accaduto negli ultimi anni.
Certamente il grafico dell'ETF di VanEck appare molto invitante dopo i recenti ribassi se consideriamo con quale avidità gli investitori si strappavano di mano questi titoli.