Non si ferma la fantasia dell’industria finanziaria che ora abbraccia il tradizionale marketing del commercio online e propone nuovi sconti sugli ETF ma a tempo. Questo è quello che è accaduto su un trio di ETF a replica sintetica appena lanciati da DWS che promettono di diventare i più convenienti tra quelli operativi sui rispettivi benchmark. I tre ETF replicano in modo sintetico gli indici Nasdaq 100, S&P500 Equal Weight e S&P500.
ETF con sconto a tempo: tre prodotti a replica sintetica
Xtrackers S&P 500 Equal Weight Swap diventerà il più conveniente quotato in Europa, almeno temporaneamente. Infatti il TER di 0,08% fino al 2026 gli permetterà di prendersi questo primato. Da luglio 2026 però, e qui sta la novità, le commissioni saliranno a 0,12%. Uno sconto a tempo appunto.
Stesso discorso per l’ETF che replica il tradizionale S&P500 ma a capitalizzazione. In questo caso i costi saranno di 0,04% prima di essere aumentati del 25% dopo un anno. Scalzato quindi dal primo gradino l’ETF di Invesco attualmente quotato con un costo di 0,05%.
Una evidente mossa di marketing da parte di DWS che cerca di catturare l’attenzione degli investitori sul tema costi. La casa tedesca lancia anche un terzo ETF a replica sintetica stavolta sul Nasdaq 100 con un costo di 0,18%. Il lancio di prodotti a replica sintetica focalizzati sulle Borse americane è diventata la nuova tendenza di questo 2025.
ETF: come evitare la doppia tassazione dei dividendi
La doppia tassazione dei dividendi delle società americane (withholding tax) è evitabile proprio con gli strumenti a replica sintetica. Alla base di questa esplosione di interesse c’è questa motivazione ma anche il timore che l’amministrazione Trump possa trasformare in realtà quella che per ora è stata una minaccia solo paventata. Nell’iter di approvazione da parte del Congresso americano del budget federale era stata infatti ventilata l’ipotesi di inasprimenti fiscali sui redditi incassati all’estero.
Per il momento il pericolo è rimandato, ma alle legislazioni vigenti l’utilizzo di replica con strumenti derivati permette di schivare la doppia tassazione dei dividendi Usa (15% sui ETF domiciliati in Irlanda e 30% in Lussemburgo o altrove) portando qualche beneficio decimale di risparmio sugli ETF che hanno questa modalità di replica.
Questo dice la teoria, ma poi deve essere il gestore a realizzare in pratica il tutto contenendo i costi di swap che non esistono in caso di replica fisica.
Ad esempio, se confrontiamo l’ETF S&P500 di Xtrackers a replica fisica con quello di Invesco a replica sintetica, entrambi con gli stessi costi (0,2%), ci accorgiamo che a distanza di 3 anni il risultato è assolutamente identico. Il vantaggio teorico non si è tradotto in una migliore performance nella realtà.
DWS sembra aver ormai accettato la sfida della stessa Invesco sul terreno delle repliche sintetiche. Basti pensare al lancio recente del primo ETF a replica sintetica sull’azionario globale in versione equal weight di pochi mesi fa. Sfida, ne sono sicuro, che si arricchirà nei prossimi mesi di altri capitoli interessanti.