La notizia era nell’aria da tempo e ha trovato la sua formalizzazione nell’ultimo meeting di politica monetaria giapponese. La Bank of Japan comincerà a vendere gli ETF e i J-Reits presenti in portafoglio dopo che per tanti anni (e fino al 2024) aveva garantito liquidità al sistema finanziario acquistando questi asset sul mercato per sconfiggere la deflazione. Per alcuni analisti anche troppi distorcendo l’efficienza del mercato.
Ora che la deflazione se ne è andata dal Paese del Sol Levante è arrivato il momento di restituire al mercato ciò che era stato comprato. Nel 2024 la BoJ aveva interrotto gli acquisti di ETF e J-Reit, mentre ora venderà sul mercato al ritmo di circa 330 miliardi di yen all'anno gli ETF di 5 miliardi di yen l’anno gli strumenti immobiliari noti come J-Reit.
La BoJ vende ETF e J-Reits: e ora?
Questo causerà qualche effetto destabilizzante sul mercato? La domanda ricorre tra gli analisti, ma considerando che i volumi delle vendite rappresenteranno lo 0,05% del volume di negoziazione ordinario sui mercati la risposta è ovviamente no. Se il mercato giapponese scenderà sarà per altri motivi non certo perché la BoJ ha tirato indietro la mano.
In Europa non ci sono ETF dedicati specificatamente ai J-Reit ma indirettamente è possibile acquistarli, anche in quote importanti, attraverso l’ETF di iShares Asia Property Yield. Questo ETF ha infatti un’esposizione al mercato dei Reits giapponesi di oltre il 40% del portafoglio, seguito da Australia con 20% e Singapore con 16%. Un ETF molto orientato alla Zona Pacifica quindi.
Nato nel 2006 questo ETF catalogato nel settore degli ETF immobiliari a malapena è riuscito a raddoppiare il suo valore. Escludendo però i dividendi il risultato sarebbe zero, abbastanza logico considerando le caratteristiche dei Reits.
Un rendimento del 3,5% annuo dal lancio tutto offerto da dividendi non è ovviamente un gran risultato a conferma della crisi che hanno attraverso gli investimenti immobiliari globali dopo la crisi del 2008.
Per chi è preoccupato che la scelta della BoJ potrebbe rendere ancora più deludente l’andamento dell’ETF in futuro, arriva in soccorso il grafico dello strumento (che ricordo essere a distribuzione) ad incoraggiare sul futuro.

Dopo un minimo ad aprile che ha coinciso con quello del 2020 in piena era Covid e poi con quello del 2014, l’ETF è ripartito alla grande e ora sta addirittura violando al rialzo la trendline ribassista principale. Un movimento che potrebbe rivelarsi come un clamoroso quanto inaspettato recupero per il mercato immobiliare asiatico dopo anni di sonnolenza.