Quando ci imbattiamo in una lista di ETF troviamo indicati nei documenti di offerta diversi metodi di replica dell’indice sottostante allo strumento finanziario (il benchmark dell’ETF).
ETF: cosa significa una replica fisica o sintetica?
Solitamente le metodologie di replica sono fisica o sintetica. A loro volta la replica fisica può essere totale oppure a campione. Vediamo nel dettaglio cosa significa per l’investitore in ETF scegliere uno strumento con un metodo di replica piuttosto che un altro.
La replica fisica è quella teoricamente più fedele alla natura dell’ETF, ovvero quella di acquistare tutte le azioni che compongono un indice e replicarne l’andamento. Per indici con pochi componenti questa tipologia di replica può essere attivata con costi contenuti. In altri casi, dove gli indici sono composti da migliaia di azioni, questo tipo di struttura è più complicato e costoso da realizzare.
Ad esempio tra gli ETF a maggiore capitalizzazione che adottano la replica totale ricordiamo iShares Core S&P 500, Vanguard S&P 500, iShares Ftse100. Come vediamo i componenti dell’indice in questo caso hanno un numero gestibile.
Quando l’indice è composto da un numero di società più consistente entra in gioco la replica fisica a campione. Dopo aver verificato che quel campione avvicina in modo molto consistente la performance dell’indice generale, i gestori comprano solo una parte delle azioni dell’indice.
Qui solitamente troviamo tutti gli ETF che replicano indici MSCI per l’azionario oppure indici obbligazionari globali. Tra questi ricordiamo iShares Core MSCI World, iShares Core MSCI Emerging Markets e iShares Euro Corporate Bond.
Infine ci sono ETF a cosiddetta replica sintetica che tramite l’utilizzo di strumenti derivati cercano di ricalcare la performance dell’indice. In questo caso l’ETF non possiede esattamente le azioni sottostanti l’indice ma ottiene le performance delle stesse grazie ad uno strumento derivato emesso da una o più controparti terze.
Teoricamente esiste in questo caso un rischio emittente che però viene compensato attraverso una diversificazione delle controparti derivate e garanzie accessorie che devono essere fornite all’ETF. Il vantaggio è solitamente legato ad una minor struttura di costi. Tra gli ETF a replica sintetica più capitalizzati ricordiamo Invesco S&P 500 (con TER di 0,05% annuo), Xtrackers S&P 500 e Lyxor S&P 500.
ETF: quale soluzione conviene all'investitore?
Tra fisica, fisica a campione e sintatica quale è la soluzione che conviene all'investitore? Personalmente tendo ad evitare questa terza categoria privilegiando la replica fisica. Ovviamente non è solo questo l’elemento di discrimine nella scelta di un ETF. La tracking difference, ovvero la differenza di performance dell’ETF verso l’indice, è probabilmente l’elemento più importante per valutare la capacità di un gestore passivo di fare bene il suo lavoro. Questo numerino condensa dentro di sé il valore della gestione essendo già al netto di costi ed inefficienze varie.