La recente correzione registrata a Wall Street ancora non si può definire tale visto che manca la formalizzazione di un calo del 10%. Siamo lontani dalla media mobile a 200 giorni poco sopra i 5 mila punti di S&P500, ma anche lontani dai minimi di aprile e di agosto. Questo per merito dei ripetuti massimi storici registrati nel corso dell’anno e che per l’investitore europeo mantengono in doppia cifra i guadagni sugli ETF che replicano l’indice principale S&P500.
Ma come si stanno muovendo i principali comparti azionari a stelle e strisce? Sto parlando di Nasdaq, Russell 2000 (ovvero small cap), aristocratici del dividendo, azioni value. La tendenza a fare meglio del settore growth ha perso un po' di forza negli ultimi 3 mesi, ma non è che il value stia dimostrando tutta questa capacità di raccogliere il testimone.
Il Nasdaq, ad esempio, negli ultimi 3 mesi ha raccolto una performance negativa del 5%, le small caps sono invariati, gli aristocratici del dividendo sono saliti del 5%.
ETF Wall Street: le performance dei vari prodotti
Da inizio 2024 l’ETF Ubs Msci Us Value è secondo solo all'indice generalista S&P500 con un interessante +12%. Seguono con un +10% a testa Nasdaq e aristocratici del dividendo. Maluccio SPDR Russell 200 small cap che invece raccoglie da inizio 2024 appena il 3%, sul timore di recessione e una timidezza sui tassi da parte della FED che penalizza le piccole capitalizzazioni.
Se spostiamo l’attenzione al bilancio a 3 anni ci rendiamo conto di come l’equilibrio tra i principali indici americani è ancora una volta forte. iShares S&P500 supera di appena 5 punti percentuali il Nasdaq 100 (+27%), ma il value tallona da vicino con un eccellente +27%. identico al bilancio degli aristocratici Small cap che nell’indice Russell 2000 confermano il loro periodo nero visto che rimangono inchiodate allo zero di performance negli ultimi tre anni.
Le valutazioni degli indici Usa rimangono comunque elevate.
iShares dal suo sito ci comunica che su S&P500 siamo a 27 volte nel rapporto prezzo utili con un rapporto valore di libro che sfiora 5. Decisamente più conveniente il mondo value con un P/E ridotto della metà come il P/BV.
L’orientamento di politica monetaria della FED a settembre e il nuovo inquilino della Casa Bianca influenzeranno sugli umori di mercati che rimangono comunque ancora ben impostati e lontani da quella che è la tipica soglia (-20%) che etichetta un bear market.
Le small cap appaiono l’asset più in ritardo e idealmente dovrebbero essere oggetto di ribilanciamenti di portafoglio compensando i generosi guadagni di S&P500 e Nasdaq in vista di una futura ripresa. Quindi diversificare rimane ancora il consiglio migliore per chi si sta approcciando a mercati spesso etichettati come cari. Dipende sempre di chi stiamo parlando visto che le opportunità non mancano mai.