Il mondo obbligazionario è popolato di obbligazioni di diverse tipologie ed emittenti, ma soprattutto di diverse scadenze. E proprio sulla gestione della duration i gestori possono azzardare delle risposte ai movimenti sui tassi di interesse. Cercando, come nel mondo azionario, di creare il tanto celebrato alpha.
Il punto, come sempre, è che soprattutto su un mercato efficiente come quello dei bond è estremamente difficile riuscire a fare la differenza anticipando gli eventi. Quello che però è alla portata di tutti è gestire le scadenze sulla base di obiettivi concreti che si vogliono raggiungere con un certo investimento. Oppure di controllo della volatilità di una porzione di portafoglio se viene ravvisata la necessità.
Nell’articolo di oggi ho messo a confronto due ETF che investono su titoli societari a duration corta, rispettivamente high yield e investment grade, con due ETF che investono su duration standard, quindi scadenze molto più lunghe.
ETF Obbligazionari: differenze tra duration corta e lunga
Il risultato di rendimento, ma soprattutto quello di volatilità, sorprenderà i più visto che a minore volatilità ha corrisposto negli ultimi anni maggiore rendimento. Vi anticipo che questo è quello che normalmente succede quando le curve dei rendimenti si invertono e quando la politica monetaria si fa restrittiva alzando i tassi di interesse.
Cominciamo dal mondo dei bond spazzatura. Ho selezionato due ETF. Il primo investe nei titoli obbligazionari high yield europei a scadenze brevi (Lyxor Eur Short Term High Yield), l’altro investe in high yield con scadenza standard (iShares Eur High Yield Corporate).
A distanza di 3 anni il primo batte il secondo di 3 punti percentuali di rendimento. A distanza di 5 anni il vantaggio sfiora i 4 punti percentuali, ma permane. Gli effetti dell’aumento dei tassi hanno inciso sui prezzi dei bond. Ma anche sulla volatilità. Quella annua, infatti, risulta essere pari alla metà (2,5%) per l’ETF a duration corta.
Il fenomeno si ripresenta sui più diffusi bond corporate ad alto merito di credito. Per il confronto ho utilizzato SPDR 0-3 anni Euro Corporate Bond contro iShares Euro Corporate Bond. A differenza degli high yield qui il rendimento a 3 anni è negativo per entrambi. Pesante il passivo a 3 anni per il corporate a duration standard di iShares che perde oltre 10 punti in più di SPDR. Pesa la differenza di duration indubbiamente più ampia. Anche a 5 anni i numeri sono negativi, seppur con un “vantaggio” delle duration corte di soli 4 punti percentuali.
Anche in questo caso la volatilità, come da attese, premia l’ETF short che realizza una dato annuo inferiore al 2% contro al 5% del corporate standard; curiosamente con una volatilità uguale all’ETF che investe nei bond high yield. Il rischio tasso è stato cattivo quanto il rischio credito.
Questo confronto tra ETF serve semplicemente per confermare ciò che a volte sembra banale ma non sempre lo è. Gli investimenti obbligazionari a duration corta sono sempre vincenti quanto a intensità nelle oscillazioni nei prezzi (bassa volatilità) e non sempre sono perdenti quanto a rendimenti.
La scelta dell’una o dell’altra strategia andrà sempre calibrata sui obiettivi e tolleranza al rischio personali. Non fare questo sforzo rischia di creare spiacevoli sorprese al momento della verità. Anche nel teoricamente sicuro mondo dei bond.