Il crollo alla Borsa di Copenaghen del 27% nell'ultimo mese da parte di una delle storie di successo europee più interessanti degli ultimi anni, Novo Nordisk, ha contribuito ad appesantire le Borse europee. Questo è particolarmente vero in quei comparti dove il peso relativo di questa big cap è notevole mettendo a nudo i limiti di alcuni investimenti settoriali/tematici su specifici ETF che sono ovviamente stati influenzati dall’andamento del settore ma anche di Novo visto il peso relativo all’interno di alcuni ETF.
Novo Nordisk ha tagliato in modo drastico la guidance per il 2025 a causa di vendite sotto le attese negli USA. Uno dei prodotti di punta come il farmaco contro l’obesità, che ha contribuito ad aumentare utili e capitalizzazione della società danese negli ultimi anni, ha raffreddato molti degli entusiasmi principalmente a causa della concorrenza dell’americana Eli Lilly. Non mancano poi le incertezze sul fronte dazi e la questione di farmaci illegali non autorizzati in diretta concorrenza con i prodotti della società danese e che in America stanno continuando a circolare in grandi quantità.
Nel 2025 la crescita delle vendite è prevista adesso dalla società tra l'8 e il 14% (era 13%-21%) con un incremento dell'utile operativo tra il 10 e il 16% (era 16%-24%), meno di quello che si aspettava il mercato. Ecco spiegato il calo di Borsa in un contesto difficoltoso e indubbiamente sfidante per il nuovo CEO di Novo che entrerà in carica ad agosto con la grana dazi a fare da spada di Damocle sul resto del 2025.
Il peso di Novo Norkisk negli ETF
Se il crollo di Novo Nordisk ha inciso ovviamente sulla Borsa danese, è interessante vedere quanto questa società sia pesante su diversi ETF tematici e settoriali europei quotati sul mercato.
L’ETF Xtrackers Msci Nordic che raggruppa le principali Borse scandinave vede l’azienda danese presente per il 15% dell’intero paniere, un peso leggermente superiore a quello dello stesso titolo su SPDR Msci Europe Health Care rappresentativo del settore farmaceutico del Vecchio Continente.
Novo Nordisk è un’azione che esercita un peso molto rilevante negli ETF con forte orientamento verso la sostenibilità. Ad esempio, Novo occupa il 5% dell’ETF Ubs Msci Socially Responsible come in tutti gli ETF europei generalisti che presentano le sigle ESG/SRI nelle loro descrizioni. Da segnalare anche un peso di quasi il 4% negli ETF Global Health Care Esg.
Una società che ha un peso importante all’interno dello scacchiere azionario europeo, in aperta concorrenza con le big pharma americane e operativa in un settore che non ha purtroppo fornito grandi soddisfazioni agli investitori quest’anno.
Il settore health care europeo ad esempio è ancora negativo da inizio anno quando il mercato generalista rappresentato dall’ Msci Europe risulta in guadagno di oltre il 10%. Una difficoltà che vede proprio nel rischio dazi che Trump vorrebbe imporre ai prodotti farmaceutici europei un fattore di rischio non irrilevante che sta pesando sulle performance e sulla fiducia degli investitori. E Novo Nordisk è stata una vittima eccellente.