Nelle ultime settimane abbiamo visto i mercati azionari emergenti in difficoltà. Soprattutto in Asia gli investitori hanno deciso di raccogliere un po’ dei profitti accumulati nei mesi scorsi, ma in generale la forza relativa delle Borse emergenti è perdente verso quelle del mondo occidentale nel 2021.
Mentre Wall Street aggiorna i suoi massimi storici ogni settimana, gli emergenti sembrano navigare a vista, complice anche un “eccesso” di Cina all’interno degli indici principali. Se prendiamo un tradizionale quanto diffuso ETF iShares Emerging Market, il peso dell’azionario cinese sfiora il 40%. Ma questo è un indice generalista.
Quando si parla di emergenti si entra in un mondo molto variegato che i dati dell’indice generale faticano a illustrare. Non solo la geografia, ma anche lo stile influenzano il risultato dell’investimento. Se ad esempio prendiamo il risultato dell’ultimo anno dell’ETF generico di iShares, la performance total return è stata del +20%, che a 5 anni diventa +50% (dati al 18 agosto 2021).
Se avessimo investito in un ETF che prendeva solo i “big” del mondo emergente (i cosiddetti BRIC con ETF iShares) il risultato sarebbe stato decisamente di altro tenore. Zero a 12 mesi di distanza e +47% a 5 anni. Uguale nel lungo termine, completamente diverso nel breve. Qui la tattica non ha premiato, la strategia sì.
Mercati emergenti: le performance dell'America Latina e dell'Africa
Se invece andiamo sulle Borse latino americane (iShares Latam Emerging Market) il risultato a 12 mesi sarebbe pressoché identico (+22%) a quello dell’indice generico, ma a distanza di 5 anni avremmo raccolto un misero +2%. Siamo nella situazione opposta dei BRIC. La tattica ha premiato, la strategia no.
Ci sono poi situazioni nelle quali né in un caso né nell’altro la parola emergente ha portato bene. L’ETF Lyxor Pan Africa a 5 anni porta a casa performance leggermente negative, mentre a 1 anno siamo poco sopra il 5%.
Mercati emergenti: le performance a 1 e 5 anni
All’opposto i mercati di frontiera emergente sono stati eccellenti a 12 mesi (+40%) ma anche a distanza di 5 anni (+60%). Deludenti sui 5 anni le strategie basate sui fattori volatilità o alti dividendi. iShares Emerging Market Min Volatility ha portato a casa in 5 anni la metà dell’ETF generalista. SPDR Dividend Aristocrats ancora meno con un modesto +17%. Anche qui la strategia non è stata premiante.
Naturalmente le scommesse tattiche di portafoglio possono essere sensate se appunto sono tali. Per chi invece volesse avere un posizionamento strategico, la dispersione tra i vari temi/strategie è estremamente elevata.
Diversifichiamo l’investimento con un indice generalista molto ampio evitando di pianificare portafogli di lungo periodo sulla base di scommesse che potrebbero anche sorprendere in negativo, abbassando le aspettative di premio al rischio che avevamo preventivato per raggiungere l’obiettivo.