Altra annata non particolarmente esaltante per il mercato emergente asiatico, trainato verso il basso da una Cina che non smette di stupire in negativo.
L’indice per eccellenza che replica questa specifica, ma importantissima, zona geografica del mondo, è il Msci Emerging Market Asia. Comprendendo otto Paesi e oltre 1000 azioni large e mid cap, questo indice copre l’85% del mercato quotato che storicamente ha offerto un rendimento superiore sia a quello emergente nel suo complesso che a quello mondiale.
Dal 2000 a oggi l’8% di rendimento annuo composto delle azioni emergenti asiatiche è però frutto di ciò che è stato raccolto nei primi anni del secolo visto che nell’ultima decade il rendimento annuo composto è sceso al 3,6% per anno contro il 7,6% offerto da un azionario globale.
Tra un po' comprenderemo perché questo è accaduto e qual è l’attuale impostazione grafica dell’ETF di iShares che replica da tempo questo mercato.
ETF mercati emergenti: scarsa diversificazione e geografica
Investire esclusivamente nei Paesi asiatici emergenti significa puntare su Cina, Taiwan, India, Corea del Sud, Indonesia e una manciata di altri paesi satelliti. Ma significa anche investire in tecnologia e servizi finanziari che rappresentano quasi la metà del paniere. Quello della scarsa diversificazione settoriale, ma soprattutto geografica, è un difetto che sta mettendo alle corde questo indice.
La Cina pesa per il 33% del totale, seguita dall’India al 19% come Taiwan. La Corea del Sud occupa la quarta piazza al 16%. E già da qui comprendiamo il problema che sta zavorrando le performance. L’economia cinese in difficoltà, ma soprattutto l’andamento non eccellente del listino domestico costruito sulle grandi large cap parastatali e comunque dove la libera iniziativa di impresa rimane un qualcosa di estremamente parziale, spiega in buona parte perché l’ETF viaggia da tempo con il freno a mano tirato.
Indubbiamente questo fardello sta alimentando attese di rendimento per il futuro più importanti. Il rapporto tra prezzo e valore di libro è inferiore a 2, ma soprattutto il rapporto tra prezzo e utili è inferiore a 14 certificando il basso livello di valutazione di quella che a tutti gli effetti rappresenta la zona del mondo emergente con la dinamicità e prospettiva di crescita economica più importante.
Msci Emerging Market Asia: in arrivo un rilancio delle quotazioni?
Ma andiamo al grafico dell’ETF di iShares lanciato nel 2010 per capire le prospettive future (Ishares MSCI Emerging Markets Asia). L’ultima decade ha poggiato su minimi crescenti con la fuga in avanti del 2020 poi pagata a caro prezzo nei mesi successivi. Nel 2022 il primo test dei supporti. Oggi un nuovo retesting che tecnicamente parlando sembra aprire le possibilità di un rilancio delle quotazioni nel corso dei prossimi mesi.
Ovviamente l’esperienza dell’ultimo anno e il contesto generale legato alla dinamica dei tassi di interesse americani farà la differenza sul timing della ripartenza, ma indubbiamente le prospettive di questo ETF dell’anno non sembrano essere a tinte così fosche come il colore del pessimismo che da tempo sta circondando diversi asset che vedono la Cina protagonista.