Sul mercato degli ETF si trovano tantissimi prodotti di derivazione Tech. Temi che vanno dall’intelligenza artificiale, al cloud computing fino ad arrivare alla cybersecurity. Ma ha senso investire in questi singoli temi, oppure meglio è abbracciare un indice tecnologico generalista globale?
La risposta ovviamente è: dipende. Dipende dai tempi, da quanto i temi sono oggetto di attenzioni degli investitori per un certo periodo di tempo, da quanto il ciclo economico si presta alla crescita tumultuosa delle azioni growth.
Non c’è dubbio che negli ultimi 5 anni investire in titoli tecnologici si è rivelata una scelta azzeccata lato performance. Un indice azionario globale generalista ha raddoppiato il suo valore nell’ultimo lustro. Il Nasdaq 100 è cresciuto del 125%. Un indice tecnologico globale come, ad esempio, Msci World Technology, è cresciuto del 165% in 5 anni.
A questo punto si potrebbe essere tentati nel concludere che sicuramente ci sono stati temi che sono andati molto meglio del mercato, altri no. La realtà è che ancora una volta scegliere la massima diversificazione si è rivelata la scelta vincente.
ETF Tech: qualche eccesso ma non siamo in bolla
Ho scelto gli ETF più performanti per i 3 temi sopra citati. Solo Xtrackers Artificial Intelligence & Big Data ha fatto leggermente meglio di un ETF tecnologico globale di circa 10 punti percentuali. Decisamente peggio hanno fatto il tema cybersecurity con First Trust Nasdaq Cybersecurity, su del 110%, e First Trust Cloud Computing, con +75%.
I tematici non ripagano più di tanto il rischio stando ai dati degli ultimi 5 anni, anzi la volatilità tendenzialmente è più elevata e il rischio di subire le eccessive concentrazioni di questi ETF in fasi di mercato avverse è notevole.
Tornando all’ETF World Technology, la rappresentazione grafica dello strumento di SPDR ci mostra una chiara tendenza rialzista che negli ultimi mesi forse ha raggiunto qualche eccesso che potrebbe permettere all’indice di riprendere fiato prima del 2026.

Indice che secondo le metriche di Msci ha raccolto un rotondo +10% di rendimento annuo composto dal 2000 contro il 7% dell’azionario globale. Quello che potrebbe lasciare oggi un po' perplessi sono le valutazioni. Il rapporto prezzo utili forward è 32, il rapporto prezzo valore di libro di 12. Tantissimo se consideriamo che l’azionario mondiale viaggia rispettivamente a 20 e 4. Ma non ancora da bolla, il 2000 fu tutta un’altra storia.
Geograficamente non c’è una grande diversificazione nell’acquistare tecnologia globale considerando che l’America sfiora il 90% di peso con semiconduttori al 35% e software al 20%. Nvidia domina con il 20% di peso, seguita da Microsoft e Apple con il 17%. Broadcom chiude le prime quattro con un peso del 6%, a seguire tutte azioni sotto al 2%. Evidente quanto le sorti dell’ETF siano legate alle tre sorelle. Per ora nel bene, in futuro chi lo sa.
Certamente i numeri ci dicono che la tecnologia globale è stata la regina indiscussa post Covid e scegliere un indice generalista è stata una scelta tutto sommato azzeccata rispetto alle singole scommesse tematiche Tech. Oggi le valutazioni fanno però suonare un campanello d’allarme. Sta arrivando il momento di passare il testimone in Borsa?