Ci stiamo avvicinando al giorno in cui, per un investitore privato, sarà sempre più complicato comprendere se sta investendo in un ETF tematico passivo oppure a gestione attiva. E come sempre BlackRock ci offre una postazione privilegiata per comprendere quali saranno i trend futuri sui quali l’offerta si concentrerà in modo più massiccio.
La quotazione di un nuovo ETF a gestione attiva denominato iShares AI Innovation Active va esattamente nella direzione di spingere gli investitori verso prodotti che in teoria dovrebbero essere in grado di produrre alfa di rendimento rispetto ad un benchmark. Benchmark che sostanzialmente non esiste come per la maggiore parte dei tematici che seguono indici costruiti ad hoc.
iShares AI Innovation Active: i dettagli di questo ETF
Spulciando nel KID scopriamo che l’ETF investirà in titoli azionari di società la cui attività economica predominante è l'avanzamento, lo sviluppo e l'utilizzo della tecnologia dell'intelligenza artificiale. Ma come sempre sono i dettagli che contano e andando avanti nella lettura si legge anche che “una società di IA è considerata tale se si prevede che in futuro essa generi ricavi dall'avanzamento, dallo sviluppo e/o dall'utilizzo della tecnologia AI”.
Diciamo pure che con queste maglie larghe il gestore ha molta autonomia. E queste maglie larghe tipiche da gestione attiva le scopriamo proseguendo nella lettura del KID.
Ad esempio, la capitalizzazione delle società incluse nel paniere potrà essere large, mid o small. I mercati di riferimento saranno prevalentemente sviluppati ma non è esclusa la presenza di alcune azioni dei mercati emergenti (infatti sempre nel KID si dice che non esiste un benchmark ma il gestore attingerà dal Msci ACWI per la scelta delle società da inserire nell’ETF).
Ma la vera sorpresa, almeno per chi vi scrive, arriva dai costi. Infatti questo ETF a gestione attiva ha commissioni di gestione dello 0,73% alle quali si aggiungono costi di transazione di 0,31%. Questo significa che complessivamente il costo stimato per questo ETF supererà certamente l’1%.
Questo è un punto rivoluzionario, nel senso che mai fino ad ora gli ETF si erano spinti tanto in là nei costi, cominciando forse a snaturare la loro stessa caratteristiche di essere strumenti "low cost".
Sul sito dell’emittente si scopre poi la composizione dell’ETF, decisamente americanocentrico con oltre l’80% di peso di azioni US, seguita ad ampia distanza da Taiwan con il 5%. Ma verso quali società si dirige il gestore?
Direi nulla di nuovo sotto il sole con Nvidia che guida con il 7% di peso, seguita da Meta e Microsoft. Poi Broadcom, Amazon e, un po' a sorpresa, il primo nome un po' originale con un peso del 4%, ovvero Reddit.
Indubbiamente dobbiamo abituarci a queste emissioni d ETF attivi che si stanno intensificando.
Quello che stiamo vedendo non sono altro che fondi istituzionali attivi che riciclano le loro strategie sotto le spoglie di ETF a costi indubbiamente alti ma tipici da fondo istituzionale. Lecito chiedersi se è il popolo degli ETF a chiedere questi prodotti oppure la narrativa dei produttori a spostarli da indici noiosi e concentrati verso nuove “opportunità” in questo momento un po' care quanto a valutazioni ma molto “hot” nella mente dell’investitore medio.