Investire in obbligazioni corporate di qualità, storicamente ha sempre offerto un premio di rendimento per compensare i maggiori rischi di credito insiti nell’investimento in debito delle aziende private. Il confronto viene naturalmente fatto con il classico rendimento offerto dai titoli di stato globali.
Quello che è accaduto negli ultimi tempi è stato un aumento dei tassi di interesse che non ha però coinciso con un allargamento degli spread creditizi, il premio di rendimento appunto offerto da un titolo privato rispetto a quello pubblico.
Unito alla minore sensibilità dei bond corporate, solitamente titoli con duration minore rispetto a quelli contenuti nei tradizionali indici di titoli di stato, questo aumento del costo del denaro ha così creato le premesse per un premio di rendimento consistente ottenuto dagli ETF Corporate Investment Grade rispetto ai governativi.
Corporate Vs Governativi in dettaglio
Osservando ad esempio due ETF globali come iShares Global Corporate Bond e iShares Global Government Bond scopriamo che a fronte oggi di un premio di rendimento offerto dai corporate di qualità di circa 180 punti base all’anno (con duration più bassa di 1,5), negli ultimi 5 anni il differenziale si è mantenuto sugli stessi livelli vista la performance assoluta del Global Corporate pari a 11% e quella dei governativi sostanzialmente pari a zero.
Andando più indietro nel tempo scopriamo che il Global Corporate ha ottenuto un rendimento medio annuo composto del 2,8%, mentre il governativo globale ha fatto peggio fermandosi a 0,9%. Ancora una volta confermato uno spread di rendimento di poco inferiore ai 200 punti base.
L’altro aspetto molto interessante della questione è la volatilità, sostanzialmente simile e di poco superiore al 6%.
Due ETF che però incorporano il rischio di cambio. Cosa accadrebbe ripetendo lo stesso back test sull’obbligazionario corporate europeo?
Al momento in cui stiamo scrivendo questo articolo i rendimenti a scadenza indicati per l’ETF iShares Eur Corporate Bond sono di poco superiori al 4% a fronte di una duration di circa 4,5. L’ETF che investe in governativi europei, grazie soprattutto al contributo offerto dai BTP italiani, ha un rendimento medio del 3% ma con una duration decisamente più lunga e pari a 7.
Un premio inferiore per un rischio superiore. Andando anche in questo caso ad allargare l’analisi a 10 anni abbiamo una sorpresa molto interessante. La performance cumulata dell’ETF corporate europeo è modesta e di appena il 2% superiore a quella dei titoli di stato. Un premio di rendimento ridotto che ancora una volta trova nella performance dei BTP italiani uno dei motivi principali.
Da questa rapida analisi di confronto tra il mondo corporate e quello governativo emerge che l’esposizione globale appare la scelta migliore per l’investitore che potrà così evitare di incorrere in dinamiche “regionali” che potrebbero alterare i risultati in un senso oppure nell’altro.