Quando si parla di obbligazioni "corporate" solitamente si prende come riferimento il mondo delle emissioni societarie dei Paesi sviluppati. Obbligazioni emesse da società con sede negli Stati Uniti, UK, Europa, Giappone, ecc… con un rating che può essere investment grade (dalla tripla B in su) oppure high yield (dalla tripla B in giù).
Esistono però anche obbligazioni appartenenti alla sfera del mondo emergente; quindi, titoli di debito emessi da società appartenenti all’universo dei paesi in via di sviluppo. Anche qui con differenti rating, tendenzialmente più bassi rispetto a quelli appartenenti al mondo sviluppato. La conseguenza sono rendimenti più elevati sempre mediamente parlando.
ETF Corporate bond: differenze tra emergenti e sviluppati
Ma quali sono le differenze tra questi due tipi di ETF proposti da diverse società di gestione di ETF? Cominciamo con il dire che per l’investitore italiano le opzioni versione ad accumulazione e distribuzione oppure cambio aperto o coperto sono disponibili.
Ho selezionato due ETF di iShares per il confronto. L’ETF Global Corporate Bond e il Jpm Usd Emerging Corporate Bond. Due ETF da oltre 500 milioni di euro di masse amministrate.
Più costoso quello che investe in bond corporate emergenti (0,5% contro lo 0,2% dell’altro che investe in corporate sviluppati), ma con una differente esposizione valutaria che potrebbe spiegare in questo momento storico la differenza di performance. Infatti, l’ETF emergente investe quasi esclusivamente in titoli emessi in dollari Usa, mentre il globale al suo interno raggruppa titoli in valute diverse compreso l’euro.
Gli ultimi 5 anni hanno sorriso all’investimento in bond corporate emergenti se confrontati ai corporate sviluppati con il +14% che più che quasi triplica il +5% di Global Corporate Bond, tra l’altro anche leggermente più volatile. (dati al 26 aprile 2024).
Andando su un ETF che investe in soli corporate investment grade americani (per parificare il rischio di cambio) il vantaggio degli emergenti si riduce, ma il gap non è colmato (l’ETF iShares Us Corporate Bond realizza infatti +7% nell’ultimo lustro).
Ma andiamo a vedere le caratteristiche di dettaglio di questi prodotti. Global Corporate ha un rendimento a scadenza in pancia del 5,2% con una duration effettiva di 5,9. Gli USA rappresentano il 55% seguiti da UK al 7%, Francia al 6% e Canada al 5%. Il settore bancario si prende la fetta maggiore con il 27% seguito dal settore dei consumi non ciclici al 13%.
Emerging Corporate Bond ha un rendimento medio a scadenza che sfiora il 7% con una duration effettiva più bassa di 4,4. Ben diversificato a livello geografico con Cina + Hong Kong che fanno il 13% seguiti da Brasile 5%, Messico 5%, Emirati Arabi 5% e Corea del Sud 4%. A differenza del mondo sviluppato nell’ETF emergente dominano gli industriali con il 44% di peso sull’intero paniere seguito dai finanziari con il 22%.
Da questa rapida escursione delle due tipologie di investimento notiamo una differenza di duration, settoriale e anche di rendimento atteso che giustifica la differenza di performance, probabilmente anche futura. Due ETF quindi che potrebbero integrarsi l’uno con l’altro (con gli opportuni pesi) sulla base della propensione al rischio e della composizione anche geografico valutaria del portafoglio complessivo.