Uno dei temi più trattati negli ultimi tempi è quello che coinvolge gli ETF obbligazionari e la loro presunta incapacità di battere l’inflazione. Ma è veramente così? L’inflazione italiana da ottobre 2018 a ottobre 2023 è cresciuta complessivamente del 17,1% per un tasso di crescita annua del 3,3%.
A questo punto è semplice andare a vedere quali ETF obbligazionari, negli ultimi 5 anni di inflazione particolarmente intensa, hanno saputo mantenere il potere d’acquisto o perché no, aumentarlo. Utilizzando il database di justetf.com scopriamo subito che la variabile valutaria è stata determinante nel compensare la maligna inflazione europea.
ETF Obbligazionari vs Inflazione: la valuta estera ha fatto la differenza
Infatti sono soprattutto gli investimenti global corporate e global high yield fallen angels quelli che hanno garantito ritorni superiori ai 10 punti percentuali complessivi rispetto all’inflazione. Ad esempio iShares Fallen Angels High Yield Corporate Bond alla data del 27 novembre ha realizzato una performance a 5 anni del 32%. Lo stesso andamento (+28%) lo ritroviamo per iShares USD Corporate Bond interest rate duration hedged, ovvero un ETF che tramite derivati azzera praticamente il rischio duration dal portfafoglio composto da emissioni societarie.
Con 7 punti di premio sopra l’inflazione troviamo anche Pimco Us Short term high yield tra chi ha offerto rendimenti reali positivi; bene anche uno dei pochi ETF che investe in titoli indicizzati all’inflazione americani ma con duration corta. iShares USD Tips 0-5, grazie al combinato dollaro inflazione, si è portato a casa il 20% complessivo. Sempre sullo stesso tema inflation linked bene anche Ubs Tips 1-10 che ha raccolto il 20% di performance.
Rimaniamo ancora in terra straniera per trovare valore reale positivo con Xtrackers China Government bond la cui performance investendo in titoli di stato cinesi è stata del 17% in un lustro.
Aumenta la volatilità, ma sempre con un rendimento del 22% in cinque anni per l’ETF di Invesco AT1 Capital Bond che investe in titoli subordinati bancari. Scendendo sempre più vicino al punto di pareggio con l’inflazione italiana si salva l’investimento in bond emergenti con iShares JPM Us Emerging Market Corporate Bond (+15%) e iShares Emerging Asia Local Government Bond (+13%).
Qui termina la lista dei prodotti obbligazionari che hanno saputo contrastare l’inflazione italiana. Un punto in comune per tutti sembra emergere chiaramente: la valuta estera ha fatto la differenza, soprattutto quella americana.
Il primo ETF obbligazionario in euro che ha limitato i danni è quello di Lyxor che investe in bond high yield corporate a breve durata. Lyxor Eur Short Term High Yield con il suo +9% ha comunque perso per strada 8 punti percentuali in termini reali. Segue con un +6% l’ETF che investe nelle obbligazioni indicizzate all’inflazione europea come Lyxor Core Euro Goverment inflation linked.
Un mondo, quello obbligazionario, che ha vissuto 5 anni particolarmente difficili e che solamente l'effetto cambio ha permesso di alleviare. Eliminando l’incertezza valutaria, per gli obbligazionisti europei una bella fetta di potere d’acquisto è stata spazzata via. Chissà se il prossimo lustro porterà più sorrisi tra i bondholders del Vecchio Continente.