Se la valuta brasiliana, il real, è stata la rivelazione del 2023, nel corso dell’anno in corso sta diventando una zavorra che trascina verso il basso anche la borsa locale afflitta da diversi problemi.
I listini brasiliani stanno soffrendo un combinato di prosciugamento della speculazione, andamento negativo nei prezzi delle materie prime soprattutto agricole, ma anche inflazione sorprendentemente in rialzo con conseguente stop alla manovra di taglio nel costo del denaro da parte della Banca centrale che infatti la scorsa settimana ha ritoccato all'insù i tassi.
Autorità monetaria che sta cercando di far valere la propria autonomia di fronte alle pressioni che arrivano dal Governo Lula che vorrebbe un costo del denaro più basso rispetto al 10,75% attuale per rilanciare la crescita e il consenso elettorale. Ma la Banca centrale non vuole rovinare le ottime cose fatte finora. Come nel post Covid il contenimento dell’inflazione grazie ad un maxi aumento nei tassi. Tassi che negli ultimi mesi erano stati ridotti per dare maggior vigore ad un’economia che stava finalmente vedendo i prezzi al consumo rientrare al di sotto del livello target fissato da COPOM del 4,5%.
Un trend che però si è interrotto e proprio i dati di luglio hanno fatto segnare un rialzo dei prezzi al consumo ritornati al 4,5%. Evidente che di fronte a questa dinamica, e pur a fronte di tassi reali ancora generosi che hanno tenuto a galla il real, la Banca centrale brasiliana ha deciso di agire aumentando nuovamente i tassi.
ETF Borsa Brasile: i fattori che favoriscono la prudenza
E le Borse hanno reagito male come si può vedere dal grafico riferito all’ETF Amundi Msci Brazil. ETF storico quotato nel 2007, a replica sintetica e ad accumulazione, questo ETF che investe nelle principali azioni brasiliane dal lancio guadagna appena il 18% e nell’ultimo lustro la performance è addirittura negativa. E le prospettive tecniche non sembrano essere incoraggianti.
Ritestati i massimi pre Covid il mercato ha innescato la retromarcia e sta adesso tentando l’attacco alla up trend line in essere dal 2020. Che per il momento ha retto all'urto rilanciando l'azione.
Multipli molto attraenti (prezzo utili di 8 e rapporto dividendi prezzi del 7,5%) non invogliano il mercato ad entrare senza indugi. Diversi i motivi. A partire dalla concentrazione settoriale che vede i finanziari al primo posto con un quarto del peso totale, ma soprattutto energetici e materials che insieme fanno quasi il 40% del portafoglio esponendo ovviamente l’ETF ai marosi del ciclo economico globale e soprattutto delle materie prime.
Borsa brasiliana che rimane comunque molto interessante nel panorama emergente soprattutto per chi cerca un'esposizione alle materie prime via azionario. L’aumento potenziale dei tassi per il momento frenerà però le ambizioni di un mercato che, se storicamente ha raccolto dal 2000 la stessa performance dell’indice generico emergente, nell’ultima decade è ancora inchiodata allo zero.