Passati un po' in sordina a causa dello scarso appeal esercitato dal nome poco esotico dell’ETF, gli strumenti “equal weight” si stanno prendendo la rivincita rispetto ai tradizionali indici a capitalizzazione. Prevalentemente concentrati sulla replica dell’indice americano per eccellenza, lo S&P500, tre ETF sono entrati sul listino negli ultimi 12 mesi a fianco dello storico Xtrackers S&P500 Equal Weight che capitalizza oltre 2,7 miliardi di euro.
Amundi, iShares e la stessa Xtrackers con la versione Eur hedged sono sbarcati con strumenti molto convenienti (spese correnti pari o inferiori a 0,2%) per offrire agli investitori la possibilità di fuggire dalla tirannia delle large cap che, soprattutto i FAANG (Facebook, Amazon, Apple, Netflix e Google), hanno messo in evidenza alla fine dell’anno passato. Una corposa fetta del listino americano, e quindi degli ETF a capitalizzazione, risultava infatti concentrata in poche aziende vincolando l’andamento delle performance dell’ETF all’andamento di un drappello molto modesto di corporate americane.
Cosa si intende per ETF Equal Weight?
La spiegazione molto chiara arriva dal KIID dell’ETF di Xtrackers. L’investimento mira a riflettere la performance, al lordo di spese e commissioni, dell’S&P 500 Equal Weight Index (l’indice), pensato per misurare la performance delle società nell’S&P 500 Index, dove a ogni società dell’indice è allocato un peso fisso dello 0,20%.
Amazon ha quindi lo stesso peso delle 500esima società dell’indice per capitalizzazione. Il ribilanciamento avviene con cadenza trimestrale per evitare tempi di latenza troppo lunghi. Nello specifico del fondo di Xtrackers, la tracking difference è eccellente visto che l’ETF offre la medesima performance dell’indice di riferimento. Rimescolando in questo modo le carte cambiano anche tutti i pesi settoriali. La tecnologia nell’ETF a pesi costanti pesa il 14% (contro il 26% dell’indice tradizionale). Gli industriali pesano per il 15% (contro il 7% dell’indice tradizionale). Il real estate il 6% (contro il 3% del tradizionale).
Lo stesso rapporto tra prezzo e utile cambia con la versione a pesi uguali più a sconto rispetto alla versione standard (14 vs 17).
La rivincita degli Equal Weight
Come ho scritto all’inizio gli ETF Equal Weight si sono presi una rivincita. Da inizio anno la perdita è del 1% contro il 7% di un ETF tradizionale come iShares S&P500. Performance praticamente identiche a distanza di 3 anni segnalando come i vantaggi accumulati da certi settori/azioni negli anni passati sono ormai svaniti.
Un modo alternativo di investire che sta trovando sempre più interesse in quegli investitori che preferiscono avere uno strumento passivo diversificato non solo in termini numerici, ma anche in termini di peso delle società all’interno del paniere. Un metodo alternativo di intendere la diversificazione visto che la crescita di certe società è tagliata regolarmente ogni trimestre privando, in teoria, l’ETF di beneficiare della crescita di utili di alcune società rispetto ad altre. Due punti di vista che però nell’ultimo triennio non hanno fatto uscire vincitore nessuno dei due stili.