Il settore dei viaggi e del turismo in genere era privo di ETF settoriali globali fino a qualche settimana fa. A parte uno strumento di Lyxor focalizzato sul mercato europeo e decisamente poco diversificato, mancava un’offerta specifica sul tema. Nel momento in cui faticosamente uno dei settori più colpiti dal Covid sta cercando di uscire da questa fase di prolungato stop, HanEtf non si è fatta sfuggire l’occasione e ha emesso un ETF dedicato proprio a questo tema.
Si tratta dell'ETF Airlines, Hotels and Cruise Lines con ISIN IE00BMFNW783). Questo il nome di uno strumento etichettato con il ticker inequivocabile di TRIP sulle principali piattaforme di scambio. Caratteristiche, pregi e difatti li andremo ad analizzare nelle righe seguenti.
ETF viaggi e turismo HanEtf: pregi e difetti
Come HanEtf scrive nella sua presentazione al prodotto nel 2020 la spesa totale per i viaggi di piacere è scesa del 50%, da 4.692 miliardi di dollari del 2019 a 2.373 miliardi del 2020. Le spese per viaggi d’affari sono scede del 52% da 1.445 miliardi di dollari del 2019 a 694 miliardi del 2020. Una botta che lentamente le riaperture stanno cercando di riassorbire anche con l’aiuto di strumenti di maggiore tutela come il green pass europeo.
Crociere, viaggi aerei, hotel e ristorazione sono i sub settori rappresentati all’interno di un ETF che replicherà l’indice Solactive Airlines, Hotels, Cruise Lines Index. Il TER dell’ETF è di 0,69% con una replica fisica totale dell’indice. Come si vede dal grafico l’indice ha recuperato i due terzi di quel 60% di ribasso accumulato durante il drammatico primo trimestre 2020. Un repricing messo nuovamente in discussione nelle ultime settimane con il timore di una nuova ondata Covid in arrivo a livello globale con l'arma dei vaccini un pò più spuntata rispetto alle attese di inizio 2021.
Il settore aereo rappresenta il 46% del totale con Ryanair, Delta, SouthWest e ICA (British Air) tra le prime società per peso attorno al 4%. Il settore degli hotel rappresenta il 40% del portafoglio ed anche qui i nomi internazionali non si sprecano grazie a due colossi come Hilton e Marriott. Il settore delle crociere con Norwegian, Carnival e Royal Caribbean presenti con pesi sempre nell’ordine di circa il 4% ciascuna. Non mancano comunque compagnie di settore minori come ad esempio Air China o Wizz Air, piuttosto che la tedesca TUI o la giapponese Japan Hotel REIT.
Da questi nomi possiamo dedurre che la diversificazione è globale con gli Stati Uniti che costituiscono circa la metà del portafoglio seguita da un drappello di stati come UK, Panama, Cayman, Giappone, Irlanda, Liberia e gli altri. Si tratta quindi di un ETF all country, con la presenza anche di emittenti locati in Paesi emergenti o paradisi fiscali.
Ovviamente ETF neonati come questo saranno presto messi alla prova del mercato con implicazioni di scarsa liquidità che più avanti si potrebbero presentare qualora il tema non scaldasse particolarmente il cuore degli investitori. Per il momento va segnato che chi vuole effettuare un investimento esclusivamente concentrato sulla mobilità per viaggi o turismo delle persone adesso ha un ETF in grado di adempiere a questo dovere di replica.