Quelli che una volta erano gli indici per eccellenza replicati da ETF, oggi diventano base di lavoro per riassemblarli cavalcando la narrativa della eccessiva concentrazione del mercato. Ne ho già parlato in un precedente articolo dedicato alla possibilità offerta da Amundi di investire in Mega Cap americane oppure al netto di esse (Investire con ETF con o senza Mega Cap), ma anche del lancio da parte di BlackRock di un ETF che include solo le top 20 società dello S&P500.
La casa americana ha deciso di rilanciare offrendo sui mercati europei un ETF che replica l’indice Nasdaq 100, ma al netto delle 30 società a maggiore capitalizzazione.
Una novità assoluta che anche in questo caso cerca di depurare l’estrema concentrazione alla quale anche il Nasdaq 100 è soggetto, soprattutto per la capitalizzazione monstre di alcune società.
L’ETF iShares Nasdaq 100 ex Top 30 esclude tutte le cosiddette magnifiche sette rivoluzionando i pesi delle top ten. Che vedono ora Micron Tech al primo posto con il 3% di peso come Gilead Sciences. Poi Starbucks, Lam Research, Marvell e PayPal in un portafoglio sicuramente più equilibrato dove i semiconduttori continuano comunque a farla da padrone con il 19% di peso al pari del software e davanti ai beni di consumo. Interessante notare anche la presenza del settore food and beverage con un 7% di peso, un settore tipicamente considerato value che invece trova spazio in quello che un tempo era definito l’indice tecnologico per eccellenza.
I costi di questo ETF a replica fisica sono addirittura inferiori rispetto al classico ETF che replica il Nasdaq 100 emesso dalla stessa casa americana e che oggi ha spese correnti di 0,33% annue.
Si arricchisce quindi la famiglia dei cosiddetti ETF Build che possono permettere all’investitore di creare una asset allocation ancora più personalizzata ed in grado di eliminare quelli che alcuni definiscono difetti di eccessiva concentrazione innescati dall’ascesa delle magnifiche 7.
Queste considerazioni si riflettono anche nei dati fondamentali dell’ETF classico e del Nasdaq 100 ex top 30. Per quest’ultimo iShares ci comunica che il rapporto prezzo utili delle 70 azioni rimanenti è di 30 con un rapporto tra prezzo e valore di libro di oltre 4.
Utilizzando sempre l’ETF di iShares Nasdaq 100 puro scopriamo che il rapporto prezzo utili è di oltre 41 con un rapporto prezzo valore di libro di quasi 9. Ed essendo il Nasdaq 100 un contenitore smussato dalle società che non sono nel top 30 possiamo comprendere le valutazioni decisamente elevate a cui prezzano oggi le top stocks dell’indice.
C’è da scommettere che questo nuovo filone di ETF dedicati a blocchi di indici è appena all’inizio e non mancheranno altre novità nei prossimi mesi che commenteremo sicuramente qui su investire.biz.