Il mese di ottobre è stato caratterizzato da un progresso delle principali asset class azionarie e obbligazionarie, ma anche delle commodity.
Il mercato azionario mondiale ha realizzato praticamente la metà della performance 2025 nel decimo mese dell’anno, mentre per la componente obbligazionaria aggregate il guadagno è stato leggermente più consistente sui bond aperti al rischio di cambio rispetto a quelli coperti che, comunque, mantengono una solida performance positiva a differenza dei primi in netto territorio negativo a causa del dollaro debole.
Il mese fino a pochi giorni dalla conclusione è stato trainato soprattutto da alcune materie prime e azionario collegato. Come i metalli preziosi che poi sono scesi in modo netto sulle prese di beneficio su oro e argento.
Performance ETF ottobre: blockchain e cripto in prima fila
E così la blockchain e il mondo cripto salgono sul primo gradino del podio di ottobre con rialzi ad esempio per Global X Blockchain del 47% con un valore raddoppiato da inizio anno.
Scendendo tra le perfomance positive in doppia cifra troviamo alcuni temi di nicchia molto volatili come di consueto, come l'idrogeno (Global X Hydrogen), genomica (ARK Genomic Revolution), semiconduttori (iShares Msci Global Semiconductors) e spazio (VanEck Space Innovators).
A livello di geografia azionaria balzo della Borsa coreana, in guadagno del 20% su tutti i principali ETF dedicati grazie al riavvicinamento con Trump del paese asiatico, seguita a debita distanza da Polonia, Taiwan, India e Tailandia con rialzi compresi tra 9% e 5%.
Turchia e banche USA tra i peggiori
Tra i segni meno del mondo azionario del mese di ottobre troviamo veramente poco. La Turchia è stato il peggior indice geografico con un calo del 4% davanti al settore bancario americano che ha vissuto un periodo complicato a causa delle tensioni su alcune banche regionali e, a sorpresa, tutto il comparto aurifere come detto fino a pochi giorni fa superstar.
Andando al mercato obbligazionario rally di tutti gli ETF con scadenza ultralunga, in guadagno di quasi il 4% sulla riduzione dei tassi a cui abbiamo assistito sulla parte più sensibile della curva dei rendimenti. Che si tratti di Treasury americani, bond europei oppure inglesi con obiettivo la replica di indici 15+, 20+, 25+ obbligazionari, i guadagni sono stati uniformi su base mensile. Segni meno seppur modesti ancora una volta sui bond giapponesi e sugli high yield globali dove i riflessi di qualche fallimento societario americano si sono fatti sentire sulle quotazioni.
Tra gli ETC che replicano l’asset class commodity bene hanno fatto i metalli industriali come alluminio, zinco e rame tutti in crescita di oltre l’8%. Segni meno soprattutto per cacao, zucchero e petrolio giù di oltre il 10%.
Appuntamento a questo punto alla fine di novembre quando post taglio dei tassi della FED in America e ritorno in patria di Trump, vedremo come si saranno comportate le principali asset classi di investimento finora protagoniste di un 2025 positivo seppur frenato dalla debolezza del dollaro.