La Turchia non sta dando grandi gioie a chi ha scelto il Paese mittleuropeo come scommessa azionaria geografica. La valuta locale, la lira turca, anche nel 2025 ha perso un terzo del proprio valore e naturalmente questo si è riflesso nella performance dell’ETF che replica l’indice Msci Turkey e che analizzeremo tra poco.
Turchia che recentemente ha visto la propria Banca centrale tagliare i tassi di interesse sotto al 40% avvicinandoli all’inflazione annuale. Manovra che secondo alcuni osservatori economici potrebbe essere azzardata e danneggiare soprattutto la moneta locale visto che si va a ridurre il rendimento reale offerto dai bond di Ankara.
Azioni Turchia: indicazioni interessanti dai fondamentali
Ma torniamo al mercato azionario. Abbiamo scelto l’ETF storico di Amundi nato nel 2006 per analizzare l’andamento grafico della borsa turca. Osservando i dati presenti nella scheda di Msci l’indice è costituito da appena 12 società mettendo in seria discussione il principio della diversificazione. Ovviamente esposto alla svalutazione della lira, questo indice negli ultimi 10 anni in euro non è andato oltre un guadagno del 1% annuo, contro l’8% dei mercati emergenti e l’11% dell’azionario globale. Una decade persa vissuta con una volatilità tre volte superiore quella di un indice azionario emergente.
Rapporto prezzo utili forward di 6, decisamente sotto l’indice Msci Emerging Markets (14) con un rapporto prezzo valore di libro pari alla metà, rendono il mercato turco interessante lato fondamentali ma come detto la concentrazione su poche società e anche settori è un limite notevole. Industriali e finanziari insieme pesano infatti per ben il 60% dell’indice con la società industriale ASELSAN ELEKTRONIK che da sola si prende il 15% dell’intero portafoglio.
ETF Azioni Turchia verso i minimi dell'anno
Andiamo all’analisi grafica dell’ETF di Amundi. Come si può apprezzare dal grafico, il 2025 è stato vissuto in netto calo fino a maggio, poi in ripresa fino alla fine di agosto, momento in cui il pullback sembra aver compiuto la sua missione con i prezzi che hanno ricominciato a scendere.

La figura di testa e spalla ribassista completata nel 2025 rappresenta un fardello che l’ETF rischia di portarsi dietro ancora per mesi con una nuova gamba ribassista che nell’immediato potrebbe spingere l’ETF sui minimi dell’anno. Il vigoroso rimbalzo partito nel 2022 ha riportato le quotazioni a livelli che non si vedevano dal 2015 per una Borsa che ha un peso decisamente minimo negli indici emergenti generalisti.
La valuta pesa indubbiamente nelle performance degli ultimi anni per un mercato che a causa dell’alta inflazione fatica a far ripartire domanda interna e investimenti dopo i corposi rialzi attuati dalla Banca centrale. La politica monetaria più distensiva potrebbe danneggiare ancora la lira rimandando il momento della ripresa di un mercato che presenta valutazioni indubbiamente interessanti ma con rischi elevati come ben certificato dalla volatilità.