Investire sui mercati azionari americani sembra un esercizio semplice, ma in realtà nasconde decine di rivoli (e di opzioni disponibili) che potrebbero portare fuori strada anche il più esperto degli investitori.
Un classico esempio di scuola è quello che associa l’investimento nell’indice S&P500 a quello nell’indice Msci USA. Si investe pur sempre negli States e tra un ETF che replica il primo indice e uno che replica il secondo non dovrebbero esserci grandi differenze. La sintesi, come vedremo, a grandi linee è corretta, ma i risultati non sempre sono in linea con quello che ci si aspetta.
Non parliamo naturalmente di grandi differenze, ma per ETF dai costi analoghi quasi 3 punti percentuali di differenza nella performance in tre anni rappresentano un qualcosa sul quale vale la pena di indagare.
S&P500 e Msci USA: il confronto
Per agevolare il confronto utilizzerò due ETF di Xtrackers che replicano l’indice S&P500 e l’indice Msci USA. Cominciamo subito con il dire che dopo tre anni al +50,6% della versione Msci, corrisponde un +53,2% della versione S&P. Non è il numero delle società presenti nel paniere a fare la differenza. Sono ovviamente 500 per il celebre S&P500, poco più di 620 quelle che appartengono all’indice Msci.
Le prime 10 partecipazioni dell’indice Msci USA coprono il 26% del totale con Apple e Microsoft a fare la parte del leone, rispettivamente con il 7,6% e il 6,3%. Nella versione S&P500 sono sempre le due società a comandare con Apple che si ferma al 7,1%. I primi 10 titoli coprono il 27% del portafoglio. Non ci sono differenze.
Dove troviamo invece qualche differenza che spiega il perché di queste “sbavature” tra i due indici, è nella composizione settoriale. Nell’indice Msci il tech supera il peso del 28%, nell’indice S&P500 si ferma sotto al 26%. Differenza recuperata dai farmaceutici che sull’S&P superano il 14%, mentre rimangono sotto su Msci. Altri sovrappesi sull’S&P500 li troviamo su beni di prima necessità ed energia, tanto per citare due settori da esempio.
Praticamente irrilevante la volatilità come argomento di differenza tra i due indici.
Evidente quindi che le differenze tra i due indici sono micro e che la casualità potrebbe spostare il favore di un settore su un ETF rispetto ad un altro.
Se la conclusione finale è che acquistare ETF S&P500 e Msci USA non genera grandi differenze di esposizione a settori e società americane, come già commentato in altri articoli, la vera differenza esiste tra l’acquisto di ETF in versione cap weighted e equal weighted.
Investire nella versione dello S&P500 seguendo il criterio della capitalizzazione di mercato avrebbe offerto negli ultimi 12 mesi una performance di 6 punti percentuali superiore alla versione che equipesa ogni azione con la stessa percentuale. Una soluzione universale anche in questo caso non esiste. Mixare le due strategie potrebbe però essere una buona idea sempre tenendo conto di un equilibrio anche geografico all’interno di un portafoglio composto da diversi strumenti.