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I rendimenti dei titoli di stato a 10 anni americani sono scesi al minimo storico
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Gli investitori alla disperata ricerca di rendimento guardano a bond high yield ed emergenti
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Le obbligazioni ad alto rendimento ed emergenti incorporano al loro interno rischi di insolvenza che si traducono in volatilità nei prezzi e rischi di perdita del capitale
I rendimenti dei titoli di stato americani decennali sono scesi ai minimi storici sotto il livello dell'1%. Nell’area europea, fatta eccezione per i Btp italiani, è impossibile spuntare un rendimento positivo al netto di costi e fisco su tutti i tratti della curva. Non va meglio se si guarda il settore investment grade del mondo corporate, che offre rendimenti molto bassi e mediamente inferiori al 1% con rating che si spostano sempre più pericolosamente verso la tripla B. Quindi come si fa a cercare una rendita da investimento obbligazionario se non ci piacciono le azioni? La risposta più ovvia è quella più sbagliata e verso la quale tutti i gestori di fondi hanno spinto gli investitori in questi anni: le obbligazioni ad alto rendimento. Purtroppo la sicurezza offerta da un bond statale in grado anche di offrirci un rendimento nominale e reale positivo è per ora un ricordo del passato. Dobbiamo accontentarci di conservare il capitale investendo in bond, non certamente di accrescerlo. Per quello ci sono le azioni con la loro buona dose di rischio.
Obbligazioni corporate high yield: il rischio vale il rendimento?
Come dicevo prima il comportamento più ovvio di un investitore è quello di andare verso qualcosa che si chiama comunque obbligazione, seppur ad alto rendimento. Il meccanismo mentale della parola obbligazione genera l’aspettativa di conservazione, di rimborso del capitale, ma naturalmente dove c’è alto rendimento c’è anche alto rischio e la conservazione del capitale non è proprio così scontata.
Le obbligazioni corporate high yield cercano di copiare le due caratteristiche essenziali di obbligazioni ed azioni: conservazione e crescita del capitale, nel peggiore dei modi. Le obbligazioni spazzatura infatti non possono far crescere nel lungo periodo il capitale come un investimento azionario e sono decisamente più rischiose e volatili di un titolo di stato. Negli ultimi 40 anni ad esempio il capitale investito in azioni è cresciuto 3 volte di più di quello investito in bond ad alto rendimento, con una volatilità solo doppia. Gli high yield hanno ripagato l’investitore con un ritorno di una volta e mezza superiore ai Treasury ma con una volatilità molto ma molto più alta. Tanto per fare un esempio il massimo drawdown di un titolo di stato a 5 anni americano è stato del 10%, quello di un indice high yield del 28%. L’anno peggiore ha visto un investimento in Treasury chiudere a -4%, quello in high yield a -21%.
Obbligazioni emergenti: cedole ricche ma rischi elevati
Lo stesso ragionamento può essere naturalmente fatto per le obbligazioni emergenti. Ricche cedola ma tanti rischi sia a livello valutario che di rischio paese. Il motivo è ovvio e si chiama probabilità di default, che diventa più alta nel momento in cui l’economia entra in fase di rallentamento o recessione. Ognuno è libero di scegliere ma non fatevi ingannare dalla presenza della parola bond in un fondo o un ETF. E come si vede dal grafico in questo momento non mi pare proprio che le preferenze del mercato stiano andando verso le obbligazioni spazzatura.