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La crisi dei mercati generata dal Coronavirus sta facendo emergere un fenomeno molto interessante, quello del lavoro da remoto o smart working
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Azioni come Zoom Video o Ring Central sono letteralmente esplose a livello di prezzo negli ultimi giorni
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Non solo smart working, ma anche i lavori free e le società che se ne occupano possono rappresentare un interessante tema di investimento per il futuro
In piena tempesta Coronavirus leggiamo spesso dei vincitori di una fase cominciata l’11 gennaio con il primo caso di morte accertato in Cina. Oro, titoli di stato americani e Bitcoin, questi sono stati gli asset capaci di difendere il capitale dalla tempesta. A livello azionario però di guadagni se ne sono visti ben pochi, con la flessione dei valori di Borsa delle ultime sedute hanno spinto in negativo da inizio anno le quotazioni dell'indice MSCI World.
La tempesta di vendite dei giorni scorsi non ha interessato tutte le azioni quotate. Ci sono stati settori molto apprezzati dagli investitori. Sto parlando di quelli legati al mondo delle video conferenze / smart working. Il motivo è presto detto. Il Coronavirus ha cambiato il modo di lavorare non solo dei free lance, già abituati ad utilizzare nel loro lavoro quotidiano questi strumenti, ma anche nelle multinazionali. Il virus passerà, ma sono convinto che questa modalità di lavoro troverà sempre più spazio in futuro (i sempre più rigidi vincoli ambientali in città sono un esempio di come lo smart working è una strategia vincente nel breve medio e lungo periodo).
Video conferenze e smart working: le azioni calde a Wall Street
Un paio di aziende particolarmente votate a queste tecnologie hanno di recente stupito a Wall Street per i loro rialzi in Borsa. Sto parlando di Zoom Video Communications e RingCentral entrambe quotate al Nasdaq. I rialzi da inizio anno oscillano dal +60% di Zoom al +40% di RingCentral.
Zoom Video è una delle IPO più di successo degli ultimi tempi. Quotata ad aprile 2019 a 36 dollari per azione, la scorsa settimana ha superato i 100 $ per azione. Azienda al momento in forte crescita con ricavi saliti nel 2019 del 114% dopo un +148% nel 2018. Il business è quello dei servizi di conferenza remota utilizzando il cloud computing. Zoom offre software di comunicazione che combina videoconferenza, riunioni online, chat e collaborazione mobile.
Altra realtà molto gettonata dal mercata è stata RingCentral. RingCentral è una società che offre soluzioni di comunicazione e collaborazione basate su cloud per le aziende. Concorrente di Zoom offre un servizio a pagamento mensile da 19.99$ per utente (da cui deriva il 90% dei ricavi) che permette alle aziende di collegare pc, tablet, smartphone da varie location con un probabile +28% nel 2019.
Altre società alternative sempre quotate a Wall Street sono Snap e UpWork. La prima, molto diffusa tra i giovani con 190 milioni di utenti attivi ogni giorno (è la capogruppo della società a cui appartiene Snapchat) dai 5 $ di dicembre 2018 ha visto suo valore triplicarsi. UpWork invece è uno dei più portali di lavoro free lance più famosi del mondo dove domanda e offerta si incontrano online . Quotata nel 2018 in questo caso non possiamo parlare di realtà ancora di successo. Dopo aver toccato un massimo a 24 $ per azione, UpWork è scesa fino a 8 $ a causa di una redditività che ancora non arriva nonostante una crescita dei ricavi comunque ancora a singola cifra.
In un momento in cui tutti gli sguardi erano rivolti ai temi ambientali o socialmente responsabili, queste piccole società hanno potuto sfruttare una situazione critica dal punto di vista sanitario per mettersi in evidenza. Probabilmente al termine della crisi legata al Coronavirus l’interesse si sgonfierà un po', ma credo anche che queste tecnologie possono apportare al lavoro del futuro importanti cambiamenti ed essere quindi un tema su cui fare delle valutazioni interessanti.