Borse europee che, nonostante i ripetuti rialzi dei tassi della BCE, tornano in grande spolvero. Da ormai un anno a questa parte la forza relativa contro la borsa americana non è più così sfavorevole alle borse del Vecchio Continente, e questo aspetto favorisce anche rotazioni geografiche importanti da parte dei gestori globali, ormai quasi immunizzati da tassi di interesse in costante aumento e guerra in Ucraina.
L’indice Stoxx600 Europe, indice che raggruppa le principali società del continente europeo Gran Bretagna inclusa, non è lontano dai suoi massimi storici toccati a inizio 2022 e i fondamentali decisamente meno cari rispetto a quelli delle borse statunitensi (il Cape di Shiller sullo S&P500 è tornato sopra a 30), fanno rivalutare agli investitori le azioni europee.
In questo articolo vorrei però suggerire 4 ETF che possono tranquillamente svolgere il ruolo di paniere di investimento completo e diversificato per chi vuole presidiare in modo completo questa area geografica.
4 ETF per ottenere un'esposizione completa al Vecchio contintente
Il primo ETF non può che essere naturalmente iShares Stoxx 600 Europe quotato anche alla borsa milanese e replicante di un indice che raggruppa le 600 più importanti società quotate in Europa. Geograficamente il Regno Unito con il 21%, la Francia con il 17%, la Svizzera con il 15% e la Germania con il 12% hanno i pesi maggiori di un indice che vede finanza, farmaceutica e industria come i primi settori per importanza. Prevale quindi lo stile value ma questo è un ETF ottimo per essere investiti nell’azionario europeo con una buona diversificazione.
Il secondo ETF che potrebbe completare idealmente un investimento in mid e large cap come quello di iShares è SPDR Europe Small Cap Value. ETF che in modo equally weighted investe nelle piccole capitalizzazioni europee con indicatori di bilancio che le fanno rientrare tra le cosiddette azioni value. Unendo allo stile small cap quello value, si ottiene uno dei più potenti vantaggi fattoriali conosciuti. Di nuovo industria, finanza e beni voluttuari tra i primi settori con una geografia simile a quella vista per lo Stoxx 600.
Il terzo ETF privilegia le azioni con una politica di dividendi costante e sostenibile seguendo la filosofia Aristocrats. Sempre SPDR, sul solco del più celebre US Aristocrats, offre ETF Euro Dividend Aristocrats che investe nelle 50 società europee con dividendi in crescita costante negli ultimi 10 anni. Decisamente più orientato verso Germania (30%) e Francia (21%), qui è il settore delle materie prime (21%) a rivestire il peso più rilevante, seguito dall’industria.
Ultimo ETF utile per completare un investimento ben diversificato in Europa è quello che riguarda le azioni collegate al real estate. Tra le peggiori nell’ultimo anno, le società immobiliari del Vecchio Continente raggruppate nell’ETF iShares European Property Yield offrono una esposizione a circa 60 società che operano nel settore immobiliare con REITs e società azionarie che non hanno le caratteristiche del tipico veicolo di investimento utilizzato nel mondo real estate americano. In questo caso c’è una concentrazione importante sui primi 10 emittenti che rappresentano il 50% del portafoglio. Ovviamente più elevato della media il dividend yield.
Quattro ETF per cavalcare la ripresa europea. Quattro strumenti che possono offrire una copertura completa e diversificata per stile, settore e geografia a investitori che vogliono investire qualche decina di migliaia di euro sulle borse europee.