Intesa Sanpaolo: focus sul settore bancario in attesa nuovo Governo | Investire.biz

Intesa Sanpaolo: focus sul settore bancario in attesa nuovo Governo

13 ott 2022 - 16:30

14 ott 2022 - 08:42

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Gli investitori rimangono focalizzati sulle banche italiane dopo i moniti delle agenzie di rating sull’Italia. Ecco il quadro generale e come investire con i Certificati

Il settore bancario italiano continua a rimanere sotto la lente a Piazza Affari, mentre i trader e gli investitori monitorano con attenzione gli sviluppi politici del Belpaese dopo le elezioni anticipate del 25 settembre che hanno portato alla vittoria della coalizione di centro-destra guidata dal partito Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni.

Gli occhi degli operatori dei mercati finanziari sono puntati sulle prossime mosse dell’Esecutivo in particolare le riforme che dovranno essere attuate per continuare a beneficiare dei finanziamenti dell’UE. Grande attenzione anche alle dinamiche dello spread BTP-Bund, osservato speciale dopo i moniti delle agenzie di rating.

Senza mezzi termini, Moody’s a inizio mese ha affermato che in assenza di attuazione delle riforme da parte del governo Meloni, incluse quelle del PNRR di Draghi, l’agenzia sarà pronta a tagliare il rating dell’Italia, facendolo scivolare a “junk” (“spazzatura”). Moody’s ha infatti un rating sul debito pubblico italiano superiore al livello “junk” di appena un gradino.

Il rating è pari a Baa3 e in più l’outlook è negativo. L’annuncio di Moody’s sul merito creditizio dell’Italia era atteso per il 30 settembre, ma dall’agenzia non era arrivato tuttavia alcun comunicato: un’indicazione di come il rating sull’Italia fosse stato lasciato invariato.

Dopo le elezioni un altro avvertimento è arrivato da Standard & Poor’s. S&P ha parlato di “scelte difficili” per il nuovo governo italiano, in un contesto di recessione in Europa e sulla scia di un debito pubblico elevato del Paese. L’agenzia di rating Fitch ha messo in guardia il nuovo governo sui rischi di riaprire le negoziazioni sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Secondo l'agenzia di rating, la crescita del PIL reale rallenterà bruscamente nel 2023 allo 0,7%, frenando la crescita delle entrate. Inoltre, la spesa pubblica sarà messa sotto pressione dall'indicizzazione dei benefici sociali e dalle misure adottate per contrastare il caro-bolletta, hanno affermato gli esperti.

In questo clima di incertezza, in vista dell’insediamento del nuovo Governo, i titoli del settore bancario italiano sono attentamente monitorati e tra questi vi è sicuramente Intesa Sanpaolo. La big cap guidata dall’Amministratore Carlo Messina, beneficia però, insieme a tutti i titoli del settore bancario, della prospettiva di maggiori guadagni in scia al rialzo dei tassi di interesse da parte della BCE.

Sulla base di una stima di mercato basata sugli impieghi verso la clientela registrati alla fine dello scorso anno si calcola che l’aumento dei tassi porterà 1.200 milioni di euro in più nelle casse delle prime sei banche italiane da qui a fine anno, si legge sul Corriere della Sera.

Per Equita SIM “l’ingresso in uno scenario di tassi positivi e in progressivo rialzo amplia il buffer di sicurezza per affrontare un potenzialmente severo deterioramento macro”. Nello specifico, secondo gli esperti della SIM milanese Intesa Sanpaolo è la banca con maggiore esposizione positiva in caso di rialzo dei tassi.

Equita calcola che, per ogni 100 punti base (+1%) di rialzo dell’Euribor, sono 2,3 miliardi di euro in più di margini di interesse l’anno. In attesa dei prossimi risultati trimestrali, ricordiamo inoltre che la banca ha terminato i primi sei mesi dell’anno con un utile netto di 2,35 miliardi di euro, in calo del 22,1%% rispetto ai 3,02 miliardi del medesimo periodo dello scorso anno.

Il management dell’istituto aveva segnalato che l’utile netto del semestre era pari a 3,28 miliardi di euro (+8,4%) escludendo 1,1 miliardi di euro di rettifiche di valore per Russia e Ucraina. Il risultato della gestione operativa era aumentato del 2,5%, da 5,51 a 5,65 miliardi di euro. Nei primi sei mesi il cost/income ratio è stato pari al 47,5%.

I proventi operativi netti sono stati pari a 10,76 miliardi di euro, in calo dello 0,3%% rispetto ai 10,79 miliardi del medesimo periodo del 2021. Intesa Sanpaolo aveva fornito alcune indicazioni finanziarie relative per l’esercizio in corso.

La banca stima un utile netto di oltre 4 miliardi di euro assumendo che non intervengano cambiamenti critici nell’offerta di materie prime e di energia. L'utile netto dovrebbe risultare ben al di sopra dei 3 miliardi di euro anche con l’ipotesi molto conservativa di una copertura di circa il 40% dell’esposizione verso Russia e Ucraina, che implica il passaggio a Stage 3 della maggior parte dell’esposizione.

Intesa Sanpaolo ha confermato l’obiettivo di 6,5 miliardi di euro di utile netto nel 2025. Per quanto riguarda la politica dei dividendi, la banca ha fissato un payout ratio pari al 70% dell’utile netto consolidato in ciascun anno del Piano di Impresa (1,65 miliardi di euro già maturati a valere sull’utile netto del primo semestre 2022).

Inoltre, il CdA ha previsto un ammontare non inferiore a 1,1 miliardi di euro come acconto dividendi cash da distribuire a valere sui risultati del 2022. La delibera consiliare in merito all’acconto dividendi verrà definita il 4 novembre 2022, in occasione dell’approvazione dei risultati al 30 settembre 2022, in relazione ai risultati del terzo trimestre 2022 e di quelli prevedibili per il quarto trimestre.

L'istituto prevede un'ulteriore distribuzione agli azionisti di 3,4 miliardi di euro tramite buyback, di cui 1,7 miliardi in corso e 1,7 miliardi da eseguire subordinatamente alla delibera (entro l’approvazione dei risultati al 31 dicembre 2022) da parte del CdA. La banca ha segnalato un'eventuale ulteriore distribuzione da valutare anno per anno a partire dal 2023.

Alla luce di ciò, ad attirare la nostra attenzione è stato il Discount Certificate di Société Générale con ISIN DE000SQ05EQ0 che ha come sottostante proprio Intesa Sanpaolo. Vediamo cosa dice l’analisi tecnica sulla big cap del settore bancario italiano.

 

Azioni Intesa Sanpaolo: l’analisi tecnica

Il quadro tecnico di Intesa Sanpaolo rimane incerto nel breve periodo. Al momento i corsi stazionano vicino ai supporti in area 1,66-1,6350 euro, zona di sostegno lasciata in eredità dai minimi registrati a fine agosto e settembre 2022.

Da luglio i prezzi si muovono all’interno di una figura lateral-rialzista che vede come resistenze i livelli statici a 1,8620 euro e 1,9370 euro, rispettivamente lasciati in eredità dai top del 17 agosto e 15 settembre scorsi. Segnali di forza in area 1,6340 euro potrebbero essere sfruttati per l’implementazione di strategie di matrice rialzista con primo obiettivo di profitto in area 1,86 euro e target più ambizioso a 1,93 euro.

Di vitale importanza sarà la difesa dell’area di concentrazione di domanda a 1,5840 euro, minimi di luglio 2022, che se violati potrebbero trasportare i corsi al test della successiva area di sostegno a 1,3840 euro, livelli di supporto che conta i minimi registrati a novembre 2020.

 

Investire sulle azioni Intesa Sanpaolo con i Certificati

La situazione descritta sinora su Intesa Sanpaolo è particolarmente interessante se si guarda al Discount Certificate di Société Générale con ISIN DE000SQ05EQ0. Questo prodotto è quotato dal 30 settembre 2022 sul mercato SeDeX di Borsa Italiana a un prezzo di emissione di 1,49 euro.

Questo strumento offre un’esposizione all’andamento del prezzo dell’azione sottostante fino ad un determinato livello (Cap) a fronte di un prezzo di emissione inferiore al prezzo dell’azione stessa, da qui il nome “Discount” (sconto in italiano). Il prezzo di mercato durante la vita del prodotto sarà inferiore o uguale al prezzo dell’azione sottostante.

I Discount Certificate sono prodotti che permettono di puntare sull’eventuale rialzo del sottostante, garantendosi un margine al ribasso in caso di andamento negativo dei corsi, grazie proprio allo “sconto” nel prezzo d’acquisto, a fronte però di un limite all’eventuale guadagno.

A scadenza, questo strumento prevede un rimborso pari al Prezzo di Riferimento dell’azione sottostante alla Data di Valutazione (14 dicembre 2023), fino ad un livello massimo pari al Cap fissato al momento dell’emissione, in questo caso a 1,95 euro. A scadenza questo strumento prevede due possibili scenari di rimborso:

1) Se alla Data di Valutazione il prezzo di Intesa Sanpaolo sarà uguale o superiore al Cap (1,95 euro), verrà corrisposto un Importo di Rimborso pari al Cap moltiplicato per il Multiplo (1:1) (Importo massimo = 1,95 euro).

2) Se invece alla Data di Valutazione il prezzo di Intesa Sanpaolo sarà inferiore al Cap (1,95 euro), verrà corrisposto un Importo di Rimborso pari al Prezzo di Riferimento del Sottostante alla Data di Valutazione moltiplicato per il Multiplo (1:1). In questo scenario è possibile incorrere in una perdita del capitale investito nel caso in cui l’Importo di Rimborso sia inferiore al prezzo di acquisto del prodotto.

Al momento della scrittura il Certificato quota ad un prezzo ask di 1,4610 euro, a sconto di 0,212 euro rispetto all’attuale valore di Borsa di Intesa Sanpaolo, presentando dunque un rendimento massimo del 33,47%. Per scoprire l’intera gamma con tutti i sottostanti disponibili potete visitare questa pagina.

 

 

 

 

 

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