L’annuncio dei dazi su Messico, Canada e Cina, poi congelati almeno per i primi due Paesi, ha scatenato la volatilità sul mercato delle criptovalute. Se mai ce ne fosse bisogno, il Bitcoin si è confermato tutto fuorché essere un porto sicuro almeno in quelle poche ore in cui Wall Street puntava con decisione la sua prua verso il basso.
Incidente di percorso poi ricucito nelle sedute successive con il Bitcoin capace di andare a ritestare quota 100k abbastanza rapidamente. Dove invece la frattura è stata particolarmente grave durante il lunedì nero è stato su Ethereum, letteralmente crollato sotto i colpi delle vendite prima di un altrettanto poderoso recupero.
Ma andiamo a vedere l’andamento grafico delle due criptovalute più importanti per cercare di inquadrare il momento e soprattutto le prospettive tecniche alla luce dei recenti avvenimenti.
Ethereum e Bitcoin: l'andamento grafico
Cominciamo proprio da Ethereum la cui reazione alla volatilità dei mercati è stata quella di perdere 800 dollari in un giorno sfiorando il corposo e importante supporto di area 2 mila dollari. Questa zona di prezzo era considerata l’ideale zona di acquisto qualora la correzione si fosse concretizzata nelle settimane a venire, ma la velocità della discesa ha sorpreso molti operatori che non hanno fatto in tempo a piazzare trade di acquisto visto il velocissimo rimbalzo arrivato dopo l’annuncio di sospensione dei dazi verso il Messico.
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I minimi di agosto e settembre 2024 hanno così svolto egregiamente il loro lavoro di contenimento dando vita alla più classica delle figure di hammer su base giornaliera per ETH.
Sempre la stessa zona di prezzo a gennaio 2024 aveva agito da trampolino di lancio per Ethereum che in tutte le occasioni ha trovato da qui la forza di raddoppiare le sue quotazioni. Ma questo livello è cruciale per le sorti di ETH anche perché la up trend line che guida il bull market dal 2022 è stato sollecitata in occasione del crollo.
Questo spiega il perché le ricoperture sono state così pesanti e questo ci dice anche che un pull back sotto quota 2.500 sarà da cogliere come eccellente occasione di ingresso.
Per quello che riguarda il Bitcoin, la correzione c’è stata ma anche in questo caso non è andata oltre dei supporti cruciali come quelli di zona 90k. Ovviamente i trader si interrogano. Questo è un trading range propositivo di nuovi massimi oppure la più classica delle fasi di distribuzione prima del ribasso?
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Il doppio massimo poco sotto 110k rappresenta il livello soglia oltre il quale avremo chiare le prospettive. Tutto dipenderà dal clima che si respirerà sui mercati finanziari. Ormai è evidente che il Bitcoin si muove in sintonia con le borse e quindi ogni sussulto negativo alimenterà vendite e viceversa. Non resta che tenere d’occhio le resistenze e i supporti e agire di conseguenza sui loro break. Nel frattempo un "hold" Bitcoin sembra il segnale più indicato.