Le quotazioni del Bitcoin sono in rialzo di circa il 2%, vicino ai massimi storici, dopo la nuova mossa di Donald Trump che coinvolge il settore. L’ultimo ordine esecutivo della Casa Bianca apre la porta agli investimenti alternativi nei piani pensionistici 401(k), consentendo l’inclusione di criptovalute, private equity e partecipazioni in società non quotate come OpenAI o SpaceX.
La mossa dell’amministrazione Trump, secondo i sostenitori, potrebbe offrire rendimenti potenzialmente più alti, ma che per molti analisti introduce rischi significativi per i risparmiatori. Vediamo tutti i dettagli.
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Cripto nei piani pensionistici? Liquidità limitata e commissioni più alte
L’ordine esecutivo di Trump favorisce l’intero settore cripto, ma gli esperti mettono in guardia: questi strumenti non sono stati testati in contesti di crisi di mercato e presentano sfide strutturali. “Si tratta di una novità assoluta”, ha affermato Christopher Bailey, direttore del settore pensionistico di Cerulli Associates, sottolineando i “problemi di liquidità e di commissioni”.
Philitsa Hanson, dirigente di Allvue Systems, rileva che l’ordine esecutivo dell’amministrazione USA “solleva più domande che risposte” e che l’implementazione richiederà grande attenzione, in particolare per la trasparenza delle spese.
Criptovalute: trasparenza e valutazioni complesse
Gli investimenti alternativi, essendo illiquidi e talvolta prezzati manualmente, non offrono la stessa chiarezza e monitoraggio quotidiano tipici dei titoli quotati in Borsa. “C’è un disallineamento fondamentale”, ha spiegato Hanson, “tra sistemi progettati per contrattazioni giornaliere e asset illiquidi”.
Jason Kephart, analista di Morningstar, aggiunge che le commissioni di questi strumenti sono spesso opache e richiedono una lettura attenta delle note a piè di pagina, con il rischio di sottostimare i costi reali. Jon Gray, presidente di Blackstone, osserva che tali asset sono più adatti a investitori giovani, con orizzonti temporali lunghi, piuttosto che a chi si avvicina alla pensione.
Il legame con World Liberty Financial
La decisione di Trump arriva in un contesto in cui World Liberty Financial - piattaforma di criptovalute co-fondata dalla famiglia Trump - sta cercando di raccogliere 1,5 miliardi di dollari per diventare una società pubblica e detenere i propri token $WLFI. Questi non sono classificati come titoli dalla SEC, riducendo i livelli di supervisione regolatoria.
La struttura dell'operazione deve ancora essere finalizzata, ha affermato il rapporto di Bloomberg News, citando persone che hanno familiarità con la questione, aggiungendo che per l'impresa sono stati contattati grandi investitori nel settore delle criptovalute e della tecnologia. World Liberty ha fruttato a la famiglia 500 milioni di dollari dal suo lancio, secondo i calcoli di Reuters.