Dopo il livello minimo da 7 mesi nei confronti del dollaro USA, le autorità cinesi intervengono per sostenere lo Yuan. Prima dell'apertura del mercato, la
People's Bank of China ha stabilito il fixing per lo Yuan a 7,2098 per dollaro USA. Il tasso è più debole rispetto al precedente livello di 7,2056, ma risulta di 111 pips maggiore rispetto alla stima media degli analisti (si tratta del premio più grande dal mese di novembre).
Contestualmente, le banche statali hanno venduto dollari e acquistato Yuan. Tali istituti di credito solitamente agiscono per conto della PBOC, ma possono anche operare in maniera del tutto autonoma per conto proprio e per i propri clienti. Le misure hanno permesso alla valuta cinese di guadagnare terreno nei confronti del dollaro, con il cambio USD/CNY che oggi scivola di oltre 30 punti base a 7,2150 contro una chiusura di ieri fissata a 7,2425.
La Banca centrale potrebbe utilizzare altri strumenti per cercare di contenere le perdite della valuta, come ad esempio quello di tagliare il coefficiente di riserva obbligatoria per i depositi in valuta estera e alzare l'onere per i venditori allo scoperto di Yuan.
Cina: migliorano le previsioni sulla crescita
A dare maggior vigore alla moneta di Pechino non sono state solo le iniziative della PBOC e delle banche statali, ma anche le dichiarazioni del premier cinese Li Qiang al World Economic Forum di Tianjin. L'alto rappresentante del governo oggi ha dichiarato che la crescita economica nel secondo trimestre sarà superiore al primo, raggiungendo l'obiettivo annuale del 5%. Tra l'altro, ha riferito Li Qiang, il governo attuerà politiche più efficaci per espandere la domanda interna e aprire ai mercati internazionali.
Queste rassicurazioni arrivano in un momento delicato per il Dragone, con un rimbalzo dell'economia post-Covid che finora non è stato in linea con le aspettative. Negli ultimi giorni sono arrivati declassamenti sul PIL cinese da parte di importanti istituzioni. Ieri S&P Global ha tagliato le stime per il 2023 dal 5,5% al 5,2%, mentre in precedenza provvedimenti simili erano stati annunciati da altre società come Goldman Sachs, a dimostrazione che la fiducia nei confronti della seconda economia mondiale comincia a manifestare alcune crepe.
II commento degli analisti
Lo Yuan quindi è in una fase concitata, con gli analisti che considerano il livello di 7,25 per dollaro un'area chiave. "Penso un'ulteriore e graduale indebolimento dello Yuan sia una delle leve politiche che la PBOC sarà abbastanza contenta di vedere per fornire un certo sostegno all'economia, se può essere fatto in quel modo vincolato e ordinato in cui non c'è un grande deflusso di capitali", ha detto Rob Carnell, responsabile regionale della ricerca di ING, Asia-Pacifico.
Secondo Steven Leung, direttore esecutivo delle vendite istituzionali presso il broker UOB Kay Hian a Hong Kong, "la buona notizia è il rimbalzo del renminbi. Si sta stabilizzando e anche il sentiment nel mercato delle A-share sta migliorando". A giudizio dell'esperto, "i mercati si aspettano che saranno presi ulteriori provvedimenti a luglio - politiche più specifiche, tendenti a stabilizzare l'economia ed a rilanciarla nel terzo trimestre".
Anche Rob Carnell, responsabile regionale della ricerca di ING, Asia-Pacifico, si attende ulteriori interventi da parte delle autorità cinesi. "Dobbiamo pensare alla probabilità di un ulteriore allentamento in futuro. Quello che abbiamo visto è solo la prima iterazione dei tagli dei tassi che otterremo. Ne avremo molti di più nei prossimi due mesi", ha detto Carnell.